Cronache

Sparò e uccise ladro nel suo locale: ora rischia tre anni di prigione

Mario Cattaneo, nel maggio del 2017, sparò e uccise Petre Ungureanu, che si era introdotto con tre complici nel suo ristorante. Il pm chiede tre anni di detenzione

Sparò e uccise ladro nel suo locale: ora rischia tre anni di prigione

Era l'alba del 10 marzo 2017 quando Mario Cattaneo udì strani rumori provenire dal suo ristorante. Scese a controllare cosa stesse accadendo, imbracciando un fucile da caccia. Entrato nel locale, si trovò di fronte quattro uomini intenti a rubare. Uno dei malviventi gli si fede contro e in seguito a una colluttazione dalla canna dell'arma partì un colpo che colpì alla schiena il ladro: Petre Ungureanu, romeno di 32 anni, perse così la vita. Gli altri tre avrebbero trascinato il complice per qualche metro, ma, capito che lui non c'era più nulla da fare, l'avrebbero abbandonato e sarebbero scappati lasciandolo morire.

Inizia così il calvario giudiziario dell'oste di Casaletto Lodigiano, accusato (poi scagionato) di omicidio volontario e di eccesso colposo di legittima difesa, nonostante abbia mostrato i lividi e le ecchimosi derivanti dalla colluttazione con il malvivente.

Ora arriva la richiesta di condanna avanzata dal pm, che ha appunto chiesto tre anni di detenzione per il ristoratore. "Siamo alla follia, tre anni di galera per un ristoratore che ha difeso la sua famiglia dall'assalto dei rapinatori. La difesa è sempre legittima #iostoconmario", lo dice Matteo Salvini, commentando la vicenda di e Mario Cattaneo.

Secondo il pubblico ministero, sarebbero stati due e non solo uno i colpi fatti partire dall'oste quell'alba: "Cattaneo ha agito in legittima difesa, ma ha ecceduto nei limiti. È stato lui a mettersi in una situazione di pericolo sfondando la porta bloccata dai ladri", le parole del pm in aula del palazzo di giustizia.

All'udienza presso il tribunale di Lodi ha preso parte anche Riccardo De Corato, assessore in regione Lombardia a Sicurezza, Immigrazione e Polizia locale, Riccardo De Corato, che nella giornata di ieri ha voluto ricordare come la Lombardia sia l'unica regione d'Italia che rimborsa le spese legali alle vittime.

La legittima difesa rimane così un rebus di difficile soluzione.

La sentenza è attesa in giornata e la procura ha chiesto al giudice anche di valutare eventuali profili penali relativi all'attendibilità delle testimonianze rese dalla moglie e dal figlio del ristoratore.

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