Cronache

Lo sport e le lancette un legame indissolubile

«Quando sei bravo in qualcosa fai che sia tutto», diceva Roger Federer in una campagna Rolex di qualche tempo fa. C'era lui che baciava la coppa di uno dei sette Wimbledon vinti. Quindi lui, la coppa, un Rolex. Tutto perfettamente coerente, perché Federer è un'icona dello sport globale e pure un testimonial di lungo corso della Casa di Ginevra.Un rapporto strettissimo che non lega soltanto uno svizzero e un simbolo della Svizzera, quando uno sportivo elegante a un simbolo di eleganza, un uomo senza tempo a un orologio senza tempo. Perché il tempo misurato spesso non c'entra con quello vissuto. Federer è eterno come lo è l'orologio che indossa e che milioni di persone del mondo vorrebbero indossare.Il tennista più vincente della storia del suo sport è uno degli esempi migliori del rapporto che lega i campioni di molte discipline all'orologeria. Gli sportivi sono spesso testimonial perfetti e spesso l'orologio è l'accessorio migliore da legare allo sport.Restando al tennis e a Rolex, si nota come il rapporto sia diventato sostanzialmente indissolubile: «Rolex ha costruito un legame privilegiato con questo sport fatto di eccellenza e passione», si legge nei comunicati ufficiali dell'azienda svizzera che nel corso dei decenni ha avuto come testimonial i più importanti protagonisti di questo sport: Rod Laver, Björn Borg e Chris Evert. Oggi, oltre a Federer, Rolex sostiene, Belinda Bencic, Grigor Dimitrov, Ana Ivanovic, Juan Martín del Potro, Milos Raonic, Sloane Stephens, Jo-Wilfried Tsonga e Caroline Wozniacki.I protagonisti di sport individuali sono testimonial ideali per gli orologi: trascinano la loro visibilità a ciascuno dei partner che li seguono, sono più liberi da vincoli con squadre e sponsor relativi alle squadre stesse. I tennisti, quindi. Come i golfisti. Tutti i più grandi protagonisti del golf hanno avuto o hanno un rapporto personale di partnership con un'azienda orologiera. La stessa Rolex ha visto tra i suoi uomini Jack Nicklaus e Arnold Palmer e oggi ha Tiger Woods, Phil Mickelson, Retief Goosen e Martin Kaymer, tutti vincitori di numerosi titoli di Major e i più giovani Luke Donald, Rickie Fowler, Matteo Manassero, Adam Scott e Jordan Spieth.Ciascun orologio ha il suo mondo sportivo di riferimento, anche quando gli sport di interesse sono gli stessi di altri. Per esempio, restando al golf, Omega ha puntato sul campionissimo Rory McIlroy e presenta un punto di vista diverso sul golf rispetto ad altri: più contemporaneo, meno austero, seguendo lo stile del suo testimonial.Discorso diverso, ma ugualmente identitario quello fatto da Longines che nel tennis ha puntato sulla coppia - anche nella vita - Andre Agassi e Steffi Graf: due ex, due tra i più grandi di sempre che oggi si dedicano alle loro fondazioni benefiche, ma che restano sempre in contatto con il tennis.Stesso mondo di Rafa Nadal, legato a Richard Mille da anni: sfoggia l'orologio di cui è testimonial in ogni partita e in più di un'intervista ha parlato del suo rapporto con l'oggetto: «Oltre al legame tra me e l'azienda, c'è il legame tra me e quell'orologio».Ci sono poi gli orologi che vivono in simbiosi con eventi sportivi: detto di Rolex, c'è un altro caso simbolo, ovvero Chopard che da anni è il simbolo della 24 ore di Le Mans e della Mille Miglia. O Iwc-Schaffausen, che sponsorizzando la Mercedes di Formula 1, vive sul polso del campione del mondo Lewis Hamilton e del vice Nico Rosberg.Ma se è vero che gli sportivi individuali sono testimonial eccellenti, il fenomeno più recente è quello dei campioni degli sport di squadra che si legano personalmente ad alcuni orologi: Cristiano Ronaldo è diventato il volto di TAG Heuer. Prima di lui c'era stato David Beckham. E poi c'è addirittura la scelta più innovativa: non legarsi a uno sportivo ma a tutta una squadra.

Il caso simbolo? Hublot con la Juventus.GDB

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