Cronache

Squadra di profughi, la rissa: "Migrante brandisce rastrello e rincorre avversari"

I fatti risalgono al 30 aprile. La squadra dei migranti si ritira dal campionato. Tre anni di squalifica a un profugo. Andrea Liverani (Ln): "Rissa in campo con tanto di rastrello brandito da un giocatore mentre inseguiva gli avversari"

Squadra di profughi, la rissa: "Migrante brandisce rastrello e rincorre avversari"

Un fallo di gioco, la classica (purtroppo) rissa in campo e qualche botta di troppo. Tutto (quasi) normale durante una partita di calcio a 11 del torneo Uisp di Ravenna. A far notizia sono però i protagonisti: nel ring di gioco, infatti, c'erano i richiedenti asilo della "squadra dei profughi" dello Sprar di Ravenna.

Il progetto, iniziato a ottobre con il debutto della squadra di giovani immigrati, è finito in una scazzottata. Ma andiamo con ordine. In campo si contendono il risultato l'Az Ravenna 2003 e lo Sprar Ravenna. È il 30 aprile scorso a Marina di Ravenna, partita valida per i playoff nel girone eliminatorio. Secondo quanto riportano i quotidiani locali RavennaeDintorni e il Resto del Carlino, intorno al 30esimo minuto del secondo tempo un fallo di gioco avrebbe provocato la reazione di un calciatore dell'Az che colpisce con una manata un migrante. Da lì scatta il putiferio. Vola un pugno, poi un altro profugo, lontano dalla rissa, colpisce con un calcio un avversario. Non solo. Andrea Liverani, consigliere regionale Lega Nord Emilia-Romagna, sintetizza così la vicenda: "Rissa in campo per un banale fallo, con tanto di rastrello brandito da un giocatore mentre inseguiva gli avversari". Il consigliere poi aggiunge: "Il protagonista è un richiedente asilo ospite di una cooperativa di Ravenna, uno di quelli a cui offriamo vitto alloggio e attività sportive gratuite e dimostra quanto sia assurdo da parte della sinistra riempirsi la bocca con l’idea di integrazione”. Le cooperative deputate a gestire i richiedenti asilo, insomma, “dimostrano nuovamente la loro incapacità mentre è evidente quanto sia illusoria l’idea di integrare attraverso momenti ludici clandestini di cui non sono noti passato e, spesso, nemmeno le generalità

La partita è stata ovviamente sospesa. Le dicisioni del comitato dell'Uisp dopo il fattaccio (e le espulsioni) sono durissime: perdita della gara ad entrambe le società per 3-0 a tavolino in quanto "trattasi di sospensione gara decisa per atti di violenza ed intimidatori da parte dei giocatori di entrambe le società". E per i giocatori sanzioni esemplari: "Squalifica di tre mesi per un giocatore dell’Az - scrive Ravenna&Dintorni - di quattro giornate per un altro della stessa squadra. Per quanto riguarda lo Sprar, due giornate ad un calciatore ma, soprattutto, tre anni di squalifica al giovane che ha dato il calcio all’avversario".

Il team dei migranti alla fine ha deciso di ritirarsi dal torneo: "La nostra squadra - ha fatto sapere all'Uisp - non ha dimostrato una maturità sufficiente per affrontare le situazioni di forte stress verificatesi in campo, tenendo comportamenti non adeguati e contrari allo spirito del campionato. Per tale motivo crediamo che il ritiro dal Campionato possa essere anche un insegnamento per i giocatori della squadra SPRAR. Ciò nonostante l’impegno del progetto SPRAR nell’integrazione sociale attraverso la pratica sportiva delle persone, accolte nei progetti in gestione, continua e per questo motivo siamo a confermare la disponibilità ad una massima e reciproca collaborazione con Uisp come è stato fino ad oggi". Non solo. La cooperativa ha inoltre spiegato, scrive il Resto del Carlino, che "per il giocatore in carico alla cooperativa è stata inoltre prevista una sanzione, oltre ad un percorso di supporto psicologico individuale.

Siamo particolarmente dispiaciuti in quanto la squadra Sprar, in seguito al lavoro per l’integrazione di operatori ed allenatore, ha mostrato fino a qui un netto miglioramento sia dal punto di vista del gioco che dell’atteggiamento in campo e fuori".

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