Cronache

Stati Uniti, massima allerta per il 4 luglio: "Rischio attentati"

Grande la preoccupazione, soprattutto dopo l’ultima ondata di attentati dalla Tunisia alla Francia, passando per il Kuwait

Stati Uniti, massima allerta per il 4 luglio: "Rischio attentati"

È sempre massima l’allerta negli Stati Uniti per i rischi di un attacco terroristico nel lungo weekend del 4 luglio, festa dell’Indipendenza. Grande la preoccupazione, soprattutto dopo l’ultima ondata di attentati dalla Tunisia alla Francia, passando per il Kuwait.

Già nei giorni scorsi l’Fbi aveva diramato insieme al dipartimento per la sicurezza un "warning", spiegando come i jihadisti dell’Isis potrebbero organizzare attentati in occasione di una festività importante. Un allarme che l’ex numero uno della Cia, Michael Morell, aveva definito serio, non di routine, e che diversi altri esperti hanno rilanciato nelle ultime ore. Allarme - si spiega - che riguarda non solo gli Stati Uniti ma tutti i Paesi occidentali dove nei prossimi giorni alcune cellule dormienti di terroristi o ’lupi solitarì potrebbero essere chiamati ad entrare in azione.

In America la preoccupazione dell’Fbi è chiaramente concentarata sulla data altamente simbolica dell’Indipendence Day. I vertici dell’agenzia federale hanno quindi messo in piedi ben 56 "centri di comando" per monitorare ogni tipo di minaccia che dovesse manifestarsi nei prossimi giorni. In pratica una sorta di mappa del terrore per il 4 luglio: da New York a Washington, ma anche Los Angeles, San Francisco, Miami, passando per Chicago e Boston.
Sotto osservazione, oltre ai luoghi simbolo e ai palazzi governativi, ci sarebbero soprattutto i grandi centri commerciali, i luoghi in cui si svolgeranno le parate per le celebrazioni del 4 luglio, le basi militari e le sedi delle forze di polizia. Inoltre - secondo alcune fonti della Fox - sarebbe in corso in tutti gli Stati Uniti - un’ondata di arresti preventivi e temporanei per togliere il più possibile dalle strade le persone sotto controllo o comunque ritenute potenzialmente pericolose, la gran parte simpatizzanti dell’Isis. Rafforzata anche la sorveglianza sul web, la strumento principe per i reclutatori jihadisti. Per l’Fbi, comunque, "non esistono al momento allarmi specifici o credibili minacce contro gli Usa".

Ma, si ammonisce, "gli americani devono restare vigili".

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