Cronache

Lo Stato infierisce sui terremotati: rivuole i soldi dei risarcimenti

Dopo l'assoluzione della Commissione Grandi Rischi, Palazzo Chigi richiede i soldi dei terremotati del sisma de L'Aquila: "Non pensavamo si arrivasse a tanto"

Lo Stato infierisce sui terremotati: rivuole i soldi dei risarcimenti

Uno schiaffo. L'ennesimo. Una decisione che fa tremare di nuovo gli animi di chi ha vissuto il dramma del sisma del 6 aprile del 2009, quelle scosse che sotterrarono L'Aquila e 309 persone. La Presidenza del Consiglio dei Ministri, l'ufficio guidato da Maria Elena Boschi, ha infatti citato in giudizio 55 famiglie vittime di terremotati per avere indietro i risarcimenti (da 60 a 200mila euro) pagati dopo la condanna di primo grado della Commissione Grandi Rischi.

Andiamo con ordine. In quei maledetti giorni di aprile del 2009, la Commissione non aveva messo in allarme la cittadinanza. Pochi giorni dopo molte delle case aquilane sotterrarono la vita di chi si era fidato degli scienziati guidati da Bernardo De Bernardinis. Per 55 famiglie iniziò un lungo processo contro la Commissione, che in primo grado fu condannata colpevole. Il 22 ottobre del 2012 il giudice condannò i componenti del gruppo di scienziati a sei anni di reclusione per omicidio colposo e lesioni colpose multiple. La loro colpa? "Aver fornito alle vittime informazioni erroneamente rassicuranti, così inucendoli a rimanere a casa la notte" del drammatico sisma.

La condanna prevedeva una provvisionale per ciascuna delle famiglie coinvolte nella vicenda, per un totale di circa 8 milioni di euro. Spiccioli, per uno Stato abituato a fare manovrine da 3,4 miliardi perché "le chiede l'Europa". Beh, il secondo grado la Commissione è stata assolta dalla Corte di Appello (solo De Bernardis fu costretto a 2 anni di reclusione) per 13 vittime. Lo chiamarono il "processo alla scienza", e in effetti sembrava assurdo pretendere di poter prevedere un terremoto. Ma i soldi, almeno quelli, avrebbero potuto lasciarli alle vittime. Subito dopo l'assoluzione, lo Stato chiese immediatamente alle vittime di riconsegnare i soldi versati sui loro conti. Soldi su cui avevano provato a ricostruire una vita devastata dalla morte.

Il giudizio ci sarà il prossimo 24 luglio e sarà un giudice del tribunale civile a decidere se i terremotati, secondo quanto riportato dal Messaggero, dovranno privarsi delle somme versate loro dallo Stato.

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