Cronache

"Lo Stato pensi prima a noi. Non vogliamo qui i migranti"

L'ira del sindaco di Motta Montecorvino, piccolo comune in provincia di Foggia, e dei cittadini

"Lo Stato pensi prima a noi. Non vogliamo qui i migranti"

L’Italia è al collasso. Gli immigrati sono tanti, troppi. I prefetti non sanno più dove dislocarli e, così, li mandano dappertutto: in alberghi a quattro stelle, in villaggi turistici in riva al mare, in chalet di montagna, in appartamenti privati, in villette con giardino o nei palazzetti dello sport sequestrati ai cittadini e assegnati agli immigrati. Le frontiere sono chiuse e in Italia scoppia il caos. Quasi tutte le città della nostra Penisola sono “invase” e i cittadini si ribellano. Come a Motta Montecorvino, piccolo comune in provincia di Foggia. 730 anime da ieri protestano contro l’arrivo di 50 migranti. In testa c’è il primo cittadino, Domenico Iavagnilio, che minaccia: “Se dovesse arrivare a Motta un migrante mi dimetterò immediatamente dall'incarico di sindaco.” “A Motta Montecorvino non ci sono strutture adattate per accogliere gli immigrati. Solo un hotel.” Ci dice al telefono il sindaco, che denuncia: “Non abbiamo un'assistenza medica adeguata per noi cittadini, basti pensare che il primo pronto soccorso è a 45 km da noi. Come possono pensare di garantire assistenza sanitaria agli immigrati?” Il sindaco poi precisa: “Noi non siamo razzisti – sottolinea - A noi spiace solo che questa povera gente debba venire in Italia per poi essere abbandonata in hotel, libera di oziare dalla mattina alla sera. Mi chiedo: cosa faranno una volta svegliati? Non avendo nulla da fare potrebbero delinquere, come avvenuto già in altri Comuni d’Italia. Questa gente ha bisogno di assistenti sociali, psicologi, figure professionali che qui in paese non ci sono!” afferma con forza Iavagnilio. “Non appena appresa la notizia dalla Prefettura ho reputato corretto comunicarlo alla mia città. I cittadini sono contrari e lo Stato deve ascoltarli, altrimenti noi che ci facciamo qua? Io rispetto la volontà popolare. Dovrebbero farlo tutti!”.

Intanto per oggi pomeriggio è previsto un consiglio comunale aperto convocato in tutta fretta per discutere del gravoso problema che, da qualche giorno, tormenta la piccola comunità pugliese che, con voce unanime dice: “Noi gli immigrati qui non li vogliamo! Non possiamo permettercelo.”

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