Cronache

La storia del ragazzo morto due volte: "Vi racconto cosa si prova ad essere morti"

La prima volta il ragazzo in questione aveva avuto un incidente in moto e per circa due minuti i medici l’hanno considerato morto. La seconda volta è morto dopo un’overdose e si è poi ripreso e, anche questa volta, la sua morte è durata circa due minuti

La storia del ragazzo morto due volte: "Vi racconto cosa si prova ad essere morti"

Questa è la storia del ragazzo morto due volte. Così, il quotidiano britannico, The Indipendent, definisce la storia di un giovane che avrebbe avuto contatti con la morte durante due episodi gravi che hanno segnato la sua vita. La prima volta il ragazzo in questione aveva avuto un incidente in moto e per circa due minuti i medici l’hanno considerato morto. La seconda volta è morto dopo un’overdose e si è poi ripreso e, anche questa volta, la sua morte è durata circa due minuti.


"Non avevo idea, era solo un vuoto nero. Nessun pensiero, nessuna coscienza, niente. Entrambe le volte ero solo. Era tutto nero. Direi che è la sensazione che si prova quando si fa un pisolino. Un breve sonnellino senza sogni, ci si sveglia e ci si sente come se si avesse dormito a lungo, quando in realtà sono stati solo 15 minuti. L’unica ragione per cui faccio queste affermazioni è perché i medici erano obbligati a dirmi che cosa fosse successo. Quindi sì, sono morto per un paio di minuti. Quindi, se i medici non mi avessero detto niente avrei solo pensato che si fosse trattato di un riposino senza sogni”. E ancora: "Sono sempre stato ateo ma una parte di me ha sempre pensato che ci fosse un dio o qualcosa in cielo ben più grande di noi. Voglio dire, chi non vorrebbe che ci sia un Paradiso? Sono ancora un ateo e ora so che non esiste una cosa come Dio o il paradiso. Almeno, non per me. Secondo me, se ci fosse un Dio non metterebbe mai una persona e la sua famiglia davanti una simile esperienza. Io sono ateo e lo sarò sempre”. Poi parla dei suoi ricordi: "Ricordo i momenti prima dell’incidente in modo piuttosto chiaro. La seconda volta invece, ero così dolorante da non capire fino in fondo che cosa stesse accadendo”. "Che è fottuto freddo! Ora posso dire ai miei amici che sono morto e tornato in vita” ma la maggior parte di quei pensieri derivavano dall’effetto della morfina. Sicuramente sono meno spaventato. Ora so che morire non è poi così diverso dal dormire. Quando muori, smetti di esistere, niente paura!. Non m'interessa nessun successo personale una volta che sarò morto, l'unica cosa che continuerà a vivere dopo la mia morte sarà l'impatto che ho avuto sulle persone ancora in vita.

E spero il mio impatto sia stato positivo".

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