Cronache

Stranieri sequestrano la famiglia durante la rapina: pistole puntate alla gola

L'urlo della donna prima di svenire: "Se uccidete mio marito, uccidete anche me"

Stranieri sequestrano la famiglia durante la rapina: pistole puntate alla gola

"Vi prego: se proprio volete ucciderlo, ammazzatemi insieme a mio marito. Non potrei sopportare di vivere senza di lui". È l'urlo, disperato, della signora Marilla che nella notte di ieri ha subito una rapina in casa sua. Una banda di stranieri ha fatto irruzione in casa sua, pistole cariche e puntate contro la sua gola e contro il marito malato che dorme sul letto.

È l'urlo di una donna indifesa, l'ultimo prima di svenire. La banda è entrata nella casa per compiere una rapina: conoscevano molte cose della famiglia di Pontedera, ora sotto choc per l'accaduto. Cercavano gioielli e una cassaforte. All'interno della casa c'erano la signora Marilla, suo marito malato e una badante senegalese. "Ho due figli piccoli. Risparmiatemi. Abbiate pietà", diceva la badante impaurita in un angolo. Quaranta minuti di agonia in mano a tre malviventi, due armati e tutti coperti da passamontagna. Un incubo.

"Sono entrati in casa– spiega la figlia Michela al Quotidiano Nazionalee hanno immediatamente puntato la pistola verso la gola di mia mamma. Volevano soldi e gioielli e hanno chiesto di vedere la cassaforte". Ma la signora la cassaforte non ha idea di dove sia. Così i banditi provano a ricattarla, puntando la pistola contro il marito che dorme ignaro nel letto: "Che ne dici: lo ammazziamo? Ora, parla dov’è la cassaforte?". Il secondo bandito intanto punta la pistola alla gola della donna: "Parla!".

Nel frattempo gli altri malviventi hanno messo a soqquadro la casa. "Hanno addirittura staccato una pietra del ’500 perché evidentemente sapevano che in quel posto, qualche tempo fa, c’erano nascoste delle cose preziose. Che però non hanno trovato". Intanto la donna non regge alle emozioni e sviene. Ma i banditi non si arrendono e la risvegliano per continuare la tortura psicologica: vogliono sapere dove è la cassaforte. A tutti i costi. Alla fine, intorno alle 1 di notte si arrendono e si accontentano dei gioielli rubati.

"Le hanno urlato contro di tutto – continua la figlia Michela – mia madre è molto scossa. Adesso sta provando a rilassarsi ma dovrà prendere anche delle punture per calmarsi.

E’ stata una cosa terribile".

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