Cronache

Studente Usa ucciso a Roma. "Lo hanno spinto nel fiume"

I testimoni raccontano la fine del 19enne scomparso da giorni e ritrovato ieri morto nel Tevere

Studente Usa ucciso a Roma. "Lo hanno spinto nel fiume"

Era uno studente modello, con un talento spiccato per basket, football e golf. Negli Stati Uniti era noto per aver sconfitto da bambino una forma rarissima di cancro, sottoponendosi alla chemioterapia e ad una serie infinite di operazioni. A diciannove anni Beau Solomon Jordan di coraggio ne aveva mostrato parecchio, prendendo in mano quella vita che qualcuno, a migliaia di chilometri di distanza da casa, tra giovedì e venerdì notte ha spezzato a Roma.

Il corpo del giovane, originario del Wisconsin, è stato recuperato ieri mattina dalla polizia fluviale nelle acque del Tevere, all'altezza di Ponte Marconi. Il pm Marcello Monteleone, che si occupa di coordinare le indagini, ha aperto un fascicolo per omicidio a carico di ignoti, perché il cadavere presenta una profonda ferita alla testa, che però potrebbe essere compatibile con la caduta.

Il ragazzo era arrivato a Roma il 30 giugno per seguire un corso estivo di cinque settimane alla John Cabot University nella prospettiva, un giorno, di riuscire a far carriera in politica. Giovedì aveva passato la serata con altri studenti in un pub di piazza Trilussa, a Trastevere, bevendo birra, scherzando e chiacchierando, ma non era assolutamente ubriaco. Verso l'una si era alzato, dicendo al giovane con cui condivideva la stanza, di dover andare in bagno. Da quel momento si sono perse le sue tracce. Gli altri amici hanno aspettato un po' poi sono andati via. Il giorno successivo, però, non vedendo Beau tornare alla John Cabot, hanno avvertito i responsabili dell'ateneo, che a loro volta hanno sporto denuncia di scomparsa alla polizia.

Intanto in America Jack, il fratello maggiore del diciannovenne, rivolgeva appelli ai principali network locali per chiedere a chiunque avesse notizie di comunicarle al più presto alle autorità. Ma è servito a poco, perché dopo quattro giorni il ritrovamento del corpo ha soffocato ogni speranza. Il cadavere, a un primo esame visivo, presentava diverse ferite oltre a quella alla testa, tanto che la camicia bianc del ragazzo era completamente sporca di sangue. La salma ieri è stata portata all'Istituto di Medicina Legale dell'Università La Sapienza e nelle prossime ore verrà eseguita l'autopsia.

Due testimoni hanno raccontato di aver visto quella notte un gruppo di persone spingere un uomo nel Tevere. Ed è su questo punto che si concentra l'attenzione degli investigatori della squadra mobile, che stanno vagliando le immagini delle telecamere presenti nella zona a caccia di altri indizi. Sembrerebbe verosimile che Beau sia stato vittima di una rapina, dal momento che non sono stati ritrovati telefonino e portafoglio. Dalle operazioni effettuate con la carta di credito risulta che questa è stata usata a Milano nelle ore successive alla scomparsa e sono state fatte spese per 1500 dollari.

I genitori e i tre fratelli della vittima, che ieri hanno raggiunto il nostro paese per seguire da vicino le indagini, non riescono a darsi pace. Hanno sperato per ore, poi si sono arresi quando nella camera mortuaria della Sapienza hanno fatto il riconoscimento della salma.

Disperati anche i colleghi della John Cabot, mentre sul si legge: «Esprimiamo le nostre più sentite condoglianze alla famiglia Solomon e a coloro che erano vicino a Beau».

La storia del ragazzo, che aveva sconfitto con tanta fatica un tumore rarissimo e nel 2005 era riuscito a realizzare il sogno di incontrare la stella del football americano Brett Favre, in passato aveva commosso l'America.

Ora il giallo della sua morte la lascia con il fiato sospeso.

Commenti