Cronache

Ma le suore non saranno mai sacerdotesse

Care suore, care madri badesse, non è il caso di sperarci troppo

Ma le suore non saranno mai sacerdotesse

Care suore, care madri badesse, non è il caso di sperarci troppo. «La porta del sacerdozio è chiusa», ha già detto nel 2013 Francesco tornando dal Brasile sull'aereo coi giornalisti. Le sue parole furono: «Per quanto riguarda l'ordinazione delle donne, la Chiesa ha parlato e ha detto no. Giovanni Paolo II si è pronunciato con una formulazione definitiva, quella porta è chiusa». Invece sul diaconato la storia è certo diversa. Il problema è che tutti lo vedono come un trampolino, il primo stadio di un missile che porterà la donna sulla luna del sacerdozio. Ma è appunto un volere la luna.

Certo sarebbe una cosa notevole anche l'istituzione delle «diaconesse». Ne parlò Paolo nella Lettera ai Romani. Ma la questione è: erano state fatte diacono con «l'imposizione delle mani», cioè consacrate, oppure il termine indicava semplicemente un servizio particolare, come indica l'etimologia? Francesco ha promesso di istituire una commissione di studio per capire di che cosa effettivamente si trattasse. E comunque, se si arrivasse al diaconato femminile, non si parlerebbe di donne prete, lì «la porta è chiusa».

Ma siamo sicuri che sia una perdita secca della donna? Altra cosa è che siano inserite nei processi decisionali della Chiesa, dando loro anche istituzionalmente il peso che il loro pensiero e la loro azione ha avuto sempre, da Maria Vergine in poi, Madre della Chiesa, a Maria Maddalena, a Caterina da Siena, Ildegarda di Bingen, Teresa d'Avila, Madre Teresa di Calcutta. Altra cosa è il sacerdozio. Una donna potrebbe essere fatta cardinale, un giorno. Prete no. Sarà sbagliato, ma le cose stanno divinamente così. Lo confessò anche il cardinale Martini, che fu il primo grande propugnatore del recupero delle diaconesse nella Chiesa contemporanea, sin dal Sinodo del 1987.

Insomma. Salvo sconquassamenti del dogma, la leggenda della Papessa Giovanna, un'invenzione favolosa dell'Anno Mille, non diventerà una storia vera. Delusione? Ma la Chiesa deve guardare a se stessa come l'ha voluta il suo fondatore detto il Nazareno. Scelse gli apostoli maschi perché condizionato dalla cultura del tempo? Non pare. Fu già rivoluzionario e gli apostoli lo seguirono in questo, accettando di apparire per primo, appena Risorto, alle donne. E chiamo per nome la Maddalena: «Maria!». Ma non volle che lo toccasse («Noli me tangere»).

La Chiesa è una baracca peccatrice ma divina. Almeno questo dice di sé.

Non è un gioco di potere quello che ha precluso alla donna il sacerdozio e l'episcopato, anche se molti preti e vescovi non sono certo alieni da questo peccato. E alla Chiesa non dispiace affatto che le donne desiderino il sacerdozio, ma propone loro un altro esempio: quello della Madonna. Anche Francesco lo ha spiegato: «Una Chiesa senza le donne è come il collegio apostolico senza Maria. Il ruolo delle donne è l'icona della Vergine, della Madonna. E la Madonna è più importante degli apostoli. La Chiesa è femminile perché è sposa e madre». La Madonna, dice di sé nel Vangelo, «sono la serva del Signore», cioè diaconessa (si dice così). A lei non è stato detto da Cristo: «Fate questo in memoria di me». Ma è lei che dice a Cristo (ai sacerdoti) che cosa fare alle nozze di Cana.

Santa Teresina del Bambin Gesù, amatissima da Francesco, celebrava la messa per gioco con le sorelline, e si era nella seconda metà dell'800. Le piaceva immedesimarsi con il sacerdote, pensare a quel pezzo di pane che diventava nelle mani consacrate del prete «corpo di Cristo». Capì che però non era quello il suo compito, e offrì se stessa per i sacerdoti, specie quelli in missione. È stata forse «meno» che un prete, un vescovo o un Papa? Non contava nulla neppure nel suo monastero, dove era trattata come una che esagerava, faceva le scene, da chi invece ambiva sul serio alla carriera dentro quelle mura.

Trent'anni fa mi confidò questa ambizione una suora di Bergamo, una donna in gamba che accudiva le ragazze drogate. A differenza di Teresa di Lisieux, lei non accettava il divieto. Ora verrà fuori che aveva ragione la religiosa di Bergamo e torto la santa del Carmelo? «La porta è chiusa», ha detto Francesco. Anche se qualcuno vorrebbe che scassinasse la serratura..

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