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Svolta di Renzi: migranti a numero chiuso

Il leader del Pd sta con il centrodestra e propone «aiuti a casa loro»

Svolta di Renzi: migranti a numero chiuso

Numero chiuso e aiuti a casa loro. Alla fine anche Matteo Renzi conviene che la ricetta per gestire l'immigrazione non è quella delle porte aperte sostenuta e attuata dalla sinistra italiana e dai suoi governi, ma è molto più simile a quella invocata, per ora inutilmente, dal centrodestra. La svolta del segretario Pd è contenuta nel suo libro in uscita a giorni ed è stata anticipata ieri, forse anche per arginare le polemiche sul patto scellerato - svelato da Emma Bonino - da lui firmato con i Paesi europei (immigrati in cambio di deroghe sui conti). Non si trattiene, Renzi, dal depistare su questo punto e cercare di coinvolgere Berlusconi («i primi accordi li ha fatti il suo governo») ben sapendo che la tesi non regge la prova dei fatti e delle date.

Peccato, Renzi poteva risparmiarsi questa caduta, ma quello che ora interessa è cosa succede da qui in avanti. Cioè capire se il «numero chiuso» (che non è né di destra né di sinistra ma di puro buonsenso in qualsiasi campo) è lo slogan dell'estate per gettare fumo negli occhi e vendere un libro o se è invece un tema politico in agenda da convertire al più presto in legge. In sintesi, vediamo se il Renzi scrittore è la stessa persona del Renzi segretario del partito di maggioranza o se invece i due sono soggetti distinti e distanti.

Vado oltre: non vorrei che «parlare» di numero chiuso, concetto che piace agli italiani, fosse il modo per «fare» digerire lo ius soli, la legge in discussione in questi giorni per concedere la cittadinanza in modo di fatto automatico a chiunque nasca in Italia. Se così fosse - il mio è solo un sospetto - si tratterebbe di un baratto furbo e inaccettabile. Per sicurezza proporrei quantomeno un'inversione dell'ordine del giorno: prima il Parlamento approvi una legge sul numero chiuso, poi si affronti il tema della cittadinanza.

Non è che io non mi fidi delle parole di Renzi, è che di questa sinistra divisa, litigiosa e in affanno proprio non c'è da fidarsi. Non mi stupirei se da dentro il Pd tirassero un bidone pure al loro segretario e noi ci ritrovassimo con lo ius soli e il «numero aperto», anzi apertissimo, com'è oggi. Cioè cornuti e gabbati.

E soprattutto senza difese contro un'invasione che non Salvini ma Bill Gates, guru della sinistra planetaria, ha definito pericolosa e da fermare al più presto.

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