Cronache

Forza Nuova sospende la militante della maglietta "Auschwitzland"

Selene Ticchi prova a giustificarsi: "Quella con la scritta Molti nemici molto onore mi stava stretta". Ma le scuse non le evitano la sospensione

Forza Nuova sospende la militante della maglietta "Auschwitzland"

Selene Ticchi, militante di Forza Nuova che in occasione del 28 ottobre si è presentata a Predappio sulla tomba di Mussilini con una maglia decorata con l'oscena scritta "Auschwitzland", è stata sospesa dal movimento neofascista per cui è stata anche candidata sindaco nel Comune di Budrio.

A comunicarlo la sezione romagnoa del partito, con uno scarno comunicato in cui scarica la propria ormai ex militante: "La Ticchi è già stata sospesa, con effetto immediato e a tempo indeterminato", spiegano dal movimento di Roberto Fiore.

Sulla maglietta incriminata erano raffigurati l'ingresso del campo di sterminio nazista e i caratteri della Disney, quasi a voler suggerire un parallelo fra il lager e il parco divertimenti.
Intervistata dal quotidiano bolognese Il Resto del Carlino, la militante neofascista prova a giustificarsi. E la spiegazione ha del grottesco: "Ho indossato quella maglietta perché non avevo altro da mettermi".

Subissata di critiche, insulti e anche minacce sui social network, la Ticchi tenta di argomentare: "È stato un puro caso. La maglietta con la scritta ‘Molti nemici molto onore’ mi stava stretta. Quell’altra, ‘Meglio morire in piedi che una vita in ginocchio’ aveva un buco, così alle 5,30 del mattino ho preso quella che ho trovato appena sotto, nel cassetto." Un vero e proprio campionario di magliette da nostalgica del Ventennio, che trova il proprio climax in quella t-shirt vergognosa, abbinata per l'occasione a una croce celtica sfoggiata sia sul cappellino da baseball che come ciondolo portato al collo.

"Si tratta un’immagine che gira su Facebook e la maglietta mi è stata regalata da un amico un anno fa, dicendomi 'ti ho preso una cosa di humour nero' - spiega ancora la militante di Forza Nuova - Ci ho girato mezza Italia, ma nessuno mi ha mai detto niente. I problemi dell’Italia sono altri, chiedo scusa al segretario nazionale Roberto Fiore se gli sto causando dei problemi." Quindi la chiosa finale, che ha dell'assurdo: "Posso chiedere scusa, ma fino a un certo punto: c’è sempre l’articolo 21 della Costituzione (che garantisce la libertà di espressione, ndr). Poi non deve più succedere, l’Olocausto, come i 20 milioni di morti in Russia. L’avessi messa il 25 aprile capirei..."

Tuttavia queste scuse non sono bastate.

Persino il suo ex partito l'ha ormai scaricata.

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