Cronache

Taglia i capelli a bimbo autistico, condannata maestra di sostegno

Prese l'iniziativa senza il consenso della madre, dopo aver chiesto alla donna di provvedere. Per la Cassazione è un "abuso di autorità"

Taglia i capelli a bimbo autistico, condannata maestra di sostegno

Tagliare i capelli a un bimbo autistico, senza "gli accorgimenti più opportuni per non turbare il delicato equilibrio psichico del minore", è reato. Per questo una maestra di sostegno è stata condannata in via definitiva dalla Cassazione per violenza privata a due mesi di reclusione.

La donna, una 55enne lombarda, aveva consigliato alla madre del bambino di tagliargli i capelli per meglio gestirlo e la madre aveva assunto un generico impegno a farlo. Stanca dei rimandi, l'insegnante ha preso l'iniziativa, costringendo il bambino "a subire un inadeguato taglio di capelli", con "l'aggravante di aver commesso il fatto approfittando dell' handicap" del bambino e "con abuso di autorità nella sua qualità di maestra di sostegno".

In primo grado l'imputata era stata condannata alla pena (sospesa) di quattro mesi di reclusione col beneficio della non menzione, condanna ridotta dalla Corte d'Appello di Milano a due mesi."La violenza - spiega la Cassazione nella sentenza - è consistita nell'approfittamento dello stato di soggezione e di incapacità e nell'aver voluto ignorare l'implicito dissenso della madre del bambino", che "aveva concordato sulla necessità del taglio dei capelli del figlio, ma si era riservata di attuare o far attuare tale operazione nel momento propizio e con gli accorgimenti più opportuni".

E questo equivale - spiegano i giudici - a negare "il suo consenso ad eventuali iniziative improprie di chicchessia".

In conclusione la Cassazione afferma che "nei confronti di un soggetto incapace o anche solo parzialmente capace, ben può verificarsi una situazione di costrizione" quando chi la compie, "proprio approfittando dello stato di soggezione psicologica" della vittima, "assuma - di sua iniziativa, senza autorizzazione alcuna e senza rispettare alcun protocollo operativo - iniziative direttamente incidenti nella sfera fisica o psichica del soggetto passivo".

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