Periferie d'Italia

Le tammurriate campane

La tammorra è un tipo di musica e canto campano di origine greco antica che mette in musica canti, duelli, corteggiamenti, prese in giro e perfino pettegolezzi di paese

Le tammurriate campane

In Campania esistono tantissime tammurriate diverse, sia per stili che per temi cantati. Tutte però vengono suonate con le tammorre, tipici tamburi campani. Possono parlare d'amore, di torti subiti, di litigi, essere canti a dispetto, vere prese in giro o provocazioni, perfino i pettegolezzi potevano essere cantati, tanto che fino agli anni Sessanta poteva capitare che i guappi tirassero fuori i coltelli a seguito di canzoni che ritenevano avessero leso il loro onore. Ovviamente i temi religiosi sono centrali, ma anche nei canti più sacri non mancano doppi sensi e riferimenti ironici alla vita di tutti i giorni. Anche i carrettieri, che di solito cantavano allungando le vocali, usavano le tammurriate per raccontarsi reciprocamente le ultime notizie.

Gli stili poi cambiano spesso di paese in paese. Per esempio nella paganese vi sono temi legati al corteggiamento, nella giuglianese, vi è la presenza del doppio flauto, del tamburello e dello scacciapensieri e il ritmo è quasi ossessivo. Mentre le tammurriate in onore della Madonna dell'Avvocata hanno un numero elevato di tammorre suonate contemporaneamente che può arrivare sino a dieci. La musica e i movimenti sono veri e propri richiami guerreschi. La sommese è una lieve variazione rispetto alla nocerino-sarnese. È dedicata alla Madonna di Castello, detta Mamma Pacchiana di Somma Vesuviana ed è danzata durante le feste in suo onore. La terzignese, è eseguita con passi decisamente diversi dalle due precedenti ed è ballata nella zona di Terzigno, il Lunedì dell’Angelo. Dopo aver trascorso la mattinata nel Santuario della Madonna dell’Arco i fedeli ballano questa tammurriata in una pineta ai piedi del Vesuvio.

Secondo la tradizione le tammurriate sono legate al culto dei sette santuari legati alla Vergine. In alcune narrazioni essi sono: Monte Vergine, la Madonna delle Galline a Pagani, la Madonna a Castiello, Materdomini a Nocera , Bagni a Scafati, la Madonna della Neve a Torre Annunziata, l'Avvocata a Cava dei Tirreni. Ma vi sono anche delle varianti, per alcuni essi sono: La Madonna di Montevergine, la Madonna dell’Arco, la Madonna delle Galline, la Madonna dei Bagni, la Madonna a Castello, la Madonna Avvocata, e la Madonna di Briano.

Secondo alcuni antropologi la tammurriata ha radici che affondano nella tradizione dello “sìkinnis” la danza che ballavano i satiri, adoratori del culto di Dionisio e Cibele. Si trovano somiglianze soprattutto nella posizione assunta dalle mani nel corso del ballo, con le quali si esplicitano particolari sentimenti ed emozioni e nel saltare. Anche le castagnette, un piccolo strumento musicale in legno di castagno o di limone, sembrano derivare dalle conchiglie, che venivano utilizzate durante i festeggiamenti per Cibele.

Secondo alcuni vi sono poi dei legami tra la tradizione della tammurriata e quella della lamentazione funebre tipica delle anziane donne del sud e di tutto il mediterraneo, al di là delle diverse religioni.

Anche questa è una tradizione di derivazione greco antica.

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