Cronache

Taranto, commerciante minacciato dagli ambulanti extracomunitari col gesto dei tagliagole

Alta tensione nel capoluogo pugliese. I negozianti: non siamo razzisti, ma servono ordine e decoro

Taranto, commerciante minacciato dagli ambulanti extracomunitari col gesto dei tagliagole

“Io non ho paura e non sono razzista, ma non è ammissibile che un ambulante minacci noi commercianti fino al punto di fare il gesto dei tagliagole”. È altissima la tensione a Taranto fra proprietari di negozi e commessi da un lato ed extracomunitari dall'altro. Vincenzo Scialpi racconta al Giornale.it la sua esperienza. Lui, un esercizio nel centro cittadino, descrive le difficoltà che la categoria vive nei sempre più complicati rapporti con chi affolla i marciapiedi vendendo la propria mercanzia.

“Tutto è iniziato venerdì scorso – spiega Scialpi – quando un mio collega ha avvisato i vigili urbani. La pattuglia non ha fatto in tempo ad arrivare e gli ambulanti erano già fuggiti. Poi sono tornati ed entrando nei negozi volevano, addirittura, sapere chi avesse chiamato le forze dell'ordine. Inaudito. Francamente le mie commesse hanno avuto paura, mi hanno telefonato perché non ero presente in quel momento e sono accorso, ma gli extracomunitari erano già andati via. Sabato scorso – prosegue Scialpi – gli ambulanti sono arrivati con i loro tappeti carichi di merce intorno alle 19,30. Eravamo pronti, insieme ad altri colleghi, a chiamare di nuovo le forze dell'ordine. Purtroppo non è arrivato nessuno eppure ci siamo rivolti a polizia, carabinieri, guardia di finanza. La competenza, ci hanno ripetuto, è solo dei vigili urbani. Il problema è che mentre eravamo sulla strada ho inavvertitamente messo il piede sul tappeto di uno di questi ambulanti il quale ha reagito come dicevo, minacciando di tagliarmi la gola. Poi è scappato, perché nel frattempo era passata una pattuglia della guardia di finanza”.

Scialpi non nasconde che “la situazione è grave” perché “non si tratta di quattro bancarelle”. Però ci tiene a precisare di non voler dare “un tono razzista” al suo sfogo: “Non è quello il problema, addirittura direi che non è nemmeno una questione di tipo commerciale. In realtà sono il decoro cittadino e il completo degrado le vere urgenze. Non è possibile dare questa immagine di Taranto: un suk senza regole. Con la scusa politica, perché questo dice l'Amministrazione comunale, di fare 'un'opera sociale'. Ma quale? Così vogliamo attrarre turisti o garantire una serena passeggiata ai nostri concittadini. Non è una questione legata alla paura – conclude Scialpi – ma al disinteresse di chi governa la città. Perché si sente la mancanza di presìdi, di controlli effettivi. Molti negozi sono in franchising e non hanno interesse a protestare, perché non c'è un titolare. Altri appartengono a commercianti anziani che non vogliono esporsi. Ma così non si costruisce un futuro diverso per la città, quando basterebbe, invece, spostare gli ambulanti in altre zone, magari rivitalizzando il commercio lì dove langue e pretendere la loro regolarizzazione.

Basterebbe davvero poco, ma siamo governati da sordi”.

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