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Tecnico italiano rapito in Libia: è diabetico e non ha insulina

Gianluca Salviato sequestrato in Cirenaica forse a scopo estorsione. Nella sua auto abbandonata trovate le medicine

Tecnico italiano rapito in Libia: è diabetico e non ha insulina

Si chiama Gianluca Salviato il tecnico italiano rapito ieri in Libia, a Tonella regione della Cirenaica. L'uomo, 48 anni, è originario della provincia di Venezia, e lavora da alcuni anni per la Ravanelli di Venzone (Udine).

Era a Tobruk per effettuare un sopralluogo di collaudo: stava seguendo i lavori di realizzazione degli impianti fognari nei quali l'azienda è impegnata da due anni. All’interno della sua auto abbandonata è stata rinvenuta l’insulina utilizzata per combattere il diabete.L’ipotesi prevalente è quella di un sequestro a scopo di estorsione.

"Era andato a lavorare all’estero qualche anno fa perché qui in Italia non riusciva a trovare un’occupazione", racconta una amica, "È un uomo normale, come tutti gli altri che aveva scelto la Libia anche per garantire una sussistenza alla famiglia, visto che la moglie era rimasta senza lavoro". Già nel 2011 tecnici e operai della ditta per cui lavora Saviato , erano dovuti fuggire da Tobruk per ragioni di sicurezza per la rivolta scoppiata in Libia. Soltanto nel 2012 i dipendenti hanno potuto riprendere i lavori a Tobruk.

La Ravanelli, che ha avviato i lavori a Tobruk a metà 2010, opera nel settore delle costruzioni, in particolare dei grandi cantieri.

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