Cronache

Teramo, all'università parte il primo corso dedicato ai selfie

La professoressa Morselli: "È la prima volta che diventa materia di studio, ma non insegneremo certo come farsi l'autoscatto"

Teramo, all'università parte il primo corso dedicato ai selfie

Era solo questione di tempo prima che qualcuno pensasse di farne un corso universitario: il "selfie" è finalmente oggetto di lezione, persino nelle seriose e un po' compassate aule accademiche.

Succede all'Università di Teramo, dove la professoressa di Storia dell'Arte moderna Raffaella Morselli ha lanciato il corso "Memento moi. Il selfie come pratica del ritratto": un corso che, da lunedì scorso, ha immediatamente attirato l'attenzione di studenti - al corso sono iscritti in circa venti, provenienti dalla laurea magistrale in management e comunicazione d'impresa - e media.

"Non insegniamo agli studenti come farsi un autoscatto, ci mancherebbe - spiega la titolare del corso - per la prima volta il selfie diventa materia di studio in un ateneo, ma è più un pretesto per indagarne le radici che risalgono all’autoritratto tra 800 e ‘900 e al passaggio alla fotografia. La differenza qui sta nella condivisione, nel fatto che un’immagine assume una seconda vita quando la si posta nell’agorà virtuale."

Alle lezioni tradizionali è stato inoltre affiancato un progetto di media marketing che culminerà in una mostra di selfie realizzati dagli studenti e aventi come soggetto luoghi o simboli rappresentativi della cultura abruzzese.

"Sarà un po’ come negli autoritratti rinascimentali - spiega a Il Centro la professoressa Morselli - l’idea è creare una mappa dell’Abruzzo “abitata” dalle persone, dai loro volti e dai simboli scelti per rappresentare la nostra terra."

Gli studenti riceveranno inoltre nozioni teoriche sulla nozione dell'autoritratto sui social network, ma anche su pratiche come il rooftoping (il selfie eseguito dalla sommità di costruzioni altissime ed esposte) o il sellotape selfie (gli autoscatti realizzati con il nastro adesivo sul volto per deformare l'espressione facciale).

Il preside di facoltà Stefano Traini commenta: "L’intuizione sta nel prendere spunto da questo fenomeno per ricostruire pezzi di storia dell’arte e della comunicazione".

Senza dimenticare che, nonostante a qualcuno possa apparire come un argomento "leggero", si tratta pur sempre di un altro passo per giungere alla sospirata laurea.

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