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Terremoto, il sindaco di Amatrice: "Nell'Hotel Roma c'erano 32 ospiti"

Il sindaco di Amatrice ha detto di aver contattato i proprietari dell'Hotel Roma: "Gli ospiti erano 32, almeno la metà sono scappati. Gli altri o feriti o morti nel terremoto"

Terremoto, il sindaco di Amatrice: "Nell'Hotel Roma c'erano 32 ospiti"

Il 27 e il 28 agosto Amatrice avrebbe dovuto ospitare la Sagra del prodotto simbolo del piccolo borgo laziale, gli spaghetti all'amatriciana. Molte persone avevano già riempito le stanze del centrale Hotel Roma. Secondo il sindaco del paese reatino "erano 35 le persone registrate all'albergo Roma". "Ce lo hanno riferito i titolari dell'albergo che sono ricorverati in ospedale all'Aquila", ha detto Sergio Pirozzi, primo cittadino di Amatrice. Fino ad ora da quello che resta della storica struttura sono state estratte quattro persone morte.

In un primo momento si era pensato che ci potessero essere 80 persone all'interno dell'hotel. Gli abitanti del paese reatino avevano detto che l'albergo in questo periodo era pieno di turisti. Questo week end Amatrice avrebbe ospitato la cinquantesima edizione della Sagra dell Amatriciana. I proprietari della struttura però hanno smentito tutte le ipotesi, affermando che le persone registrate erano trentadue, molte delle quali sono scampate al sisma. "Tra le macerie, potrebbero essercei altre due persone - ha riferito il sindaco - Il resto o sono morti o sono feriti".

Hotel Roma

Hotel Roma, l'albergo simbolo di Amatrice cancellato dal terremoto

L'Hotel Roma era l’albergo più noto di Amatrice, ma era diventato negli anni un’istituzione della cittadina laziale. La sua pasta all’amatriciana a detta di molti non conosceva rivali. L’hotel, devastato dal terremoto, è ridotto a un cumulo di macerie. Cercando su Google "Amatrice Hotel Roma" il motore di ricerca dà come risposta "Chiuso definitivamente". Aperto nel 1897 solo come ristorante da Antonio Bucci e Maria Gianni, da 50 anni si era trasformato in albergo, sempre a gestione familiare. Dalle vetrate all’interno e dalle camere gli ospiti potevano ammirare un panorama mozzafiato della valle, dei monti della Laga e dei Sibillini.

Lo chef del Roma aveva avuto l’onore di cucinare per Giovanni Paolo II e da quel momento nel menu, oltre alle classiche gricia e amatriciana, alla carne alla brace e ai salumi, era stato inserito il "risotto papale", cucinato con i formaggi dei pastori dei monti della Laga.

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