Cronache

"Jihadisti non seguono l'islam" Islamici d'Italia negano i fatti

L'associazione delle comunità islamiche (Ucoii) dice che "i terroristi non guardano alla fede" delle vittime. Ma a Dacca italiani uccisi perché non sapevano il Corano

"Jihadisti non seguono l'islam" Islamici d'Italia negano i fatti

Ci sono voluti quasi due giorni all'Ucoii, l'Unione delle Comunità islamiche d'Italia, per scrivere uno scarno post su Facebook di "condanna" agli attentati in Bagladesh. E quando è arrivato, nasconde l'ennesimo tentativo di sollevare l'islam dalle sue colpe. Parole che lasciano spazio all'interpretazione di chi crede che la condanna sia poco credibile, che siano ormai troppi i silenzi di quell'islam moderato che, se esiste, sta perdendo la sua battaglia.

Il post su Facebook dei musulmani italiani su Dacca

Le vittime italiane a Dacca sono stati trucidate per un motivo, semplice: non conoscevano il Corano. Non sapevano recitare a memoria i versetti del libro sacro islamico. Non sapevano spiegare ai terroristi le leggi coraniche, le credenze musulmane. Insomma: non erano fedeli al volere di Allah e Maometto. Per questo i terroristi li hanno uccisi. Ma per l'Ucoii, invece, i jihadisti "non guardano all'appartenenza religiosa delle loro vittime e non rispettano nessun valore religioso o civile". Come a dire che i 9 italiani non sono morti perché "miscredenti" ma a causa di chissà quale pensiero passava per la testa di chi imbraccava i macete. Forse l'Ucoii lo sa. Perché se dietro tutto questo non c'è "l'appartenenza religiosa", allora viene naturale chiedersi cosa si nasconda dietro l'orrore perpretrato sempre nel nome di Allah. Quei terroristi che, non mancano mai di ricordalo, "continuano a causare un numero maggiore di vittime anche tra i musulmani stessi". Una frase che sembra una critica alla giusta indignazione che l'attentato a Dacca ha scatenato in Italia.

Il cordoglio alle vittime

Il resto del messaggio è un "cordoglio alle famiglie" cui promettono "una preghiera". Infine l'appello per continuare "la nostra lotta insieme a tutti i componenti della società italiana contro l'ideologia del terrore, l'odio e la violenza". Ma il ritardo con cui è arrivata la presa di distanze da parte dell'Ucoii non è sfuggita ai commentatori e alla Rete. Che ha apertamente criticato l'associazione di aver scritto il post solo dopo le polemiche sollevate.

E di essere stati "indecorosi" nello slegare l'islam dalla mattanza di Dacca.

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