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A Torino scappa pure il sindaco

Appendino, questore, prefetto: scaricabarile sulla strage sfiorata

A Torino scappa pure il sindaco

A Torino, da piazza San Carlo non sono malamente scappati soltanto i tifosi della Juventus che stavano assistendo alla finale di Champions. Anche lo Stato se la sta dando a gambe levate, mettendo in scena un vergognoso scaricabarile tra le istituzioni coinvolte. Ognuna delle quali - Comune, prefettura, questura - rivendica di avere fatto tutto a regola d'arte e che semmai le colpe sono da ricercare altrove. Ma altrove dove? Che ci sta a fare un Comitato per la sicurezza e l'ordine pubblico, che cosa si fanno a fare riunioni su riunioni, cosa si compilano a fare moduli e permessi se poi tutto è lasciato al caso e 1.500 persone - record nazionale - finiscono all'ospedale in un colpo solo?

Non voglio buttarla in politica, ma una cosa così può succedere solo in una città amministrata dai grillini, che saranno anche giovani e carini (la Appendino, sindaca di Torino è entrambe le cose) ma non hanno nessuna esperienza di lavoro, di politica, né di vita. Ieri è stato imbarazzante vederla farfugliare impaurita che lei «ha seguito la prassi». E se anche fosse, peggio mi sento, perché significa che esiste una prassi, da lei adottata, che contempla la possibilità che si compia una strage.

Il questore si trincera dietro la possibile non costituzionalità di un'ordinanza che avrebbe potuto proibire l'introduzione nella piazza di bottiglie di vetro (causa del maggior numero di feriti) ed evitare quindi, o almeno limitare, i danni. Discutono (dopo) da fini giuristi, invece di applicare (prima) banali misure di buon senso, peraltro già sperimentate in mille occasioni. È il trionfo dello Stato burocratico, quello che i grillini dicevano di volere abbattere e che invece stanno consolidando, come dimostra anche la situazione in cui è precipitata Roma.

La Appendino e il prefetto di Torino, questo sì, sono persone fortunate. Nulla, quella sera, era stato pensato per affrontare il peggio come da mesi avviene in tutta Europa in caso di assembramenti pubblici. Il caso ha voluto che oggi non fossimo qui a piangere morti. Ma non possiamo continuare ad affidarci al caso. Non vogliamo innescare una caccia alle streghe, ma il fatto che a due giorni dai fatti ancora non ci sia un'ipotesi di reato o un indagato ci lascia perplessi.

Perché è evidente che in piazza San Carlo qualcuno ha sbagliato e di grosso.

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