Cronache

Torna la protesta No Tav in Val Susa: ferito un agente

Notte di tensione, un poliziotto resta ferito. Il ministro Lupi: "Niente spazio a chi utilizza il cantiere per attaccare lo Stato"

Torna la protesta No Tav in Val Susa: ferito un agente

Riesplode la protesta dei No Tav nella Valle di Susa. Un sostituto commissario di polizia è rimasto ferito in modo lieve, nella notte, a seguito del fitto lancio di petardi e fuochi d’artificio contro il cantiere della Torino-Lione. Un petardo ha colpito l'agente ad una caviglia, ustionandolo. Le forze dell’ordine hanno trovato e sequestrato nella zona un ponte artigianale, costruito con legno e filo di ferro, e utilizzato dai manifestanti per attraversare il torrente Clarea. Un manufatto pensato e realizzato appositamente per continuare a compiere le azioni di boicottaggio contro l'Alta velocità. L’autostrada del Frejus Torino-Bardonecchia, chiusa intorno alla mezzanotte dopo che un gruppo di manifestanti ha incendiato alcuni pneumatici nella galleria di Giaglione e lanciato bombe carta, è stata riaperta intorno alle 3.30, appena concluse le operazioni di bonifica. All’interno del cantiere, dove le attività sono state sospese per precauzione, il lavoro è regolarmente ripreso al termine della manifestazione.

Il gruppo di No Tav si era radunato a Giaglione poco prima delle 22, partendo in marcia attraverso i boschi della Val Clarea. Centinaia di poliziotti, carabinieri, alpini e finanzieri presidiano l'area di lavoro. Fuori dalle reti, nella parte più bassa del cantiere, verso i boschi, erano piazzati gli idranti e decine di camionette della polizia. Nei boschi, il corteo No Tav, a cui partecipavano autonomi e anarchici, si era diviso in più gruppetti.

"Ricordo a questi delinquenti - ha detto il ministro delle Infrastrutture Lupi - che ogni settimana vengono scolaresche a visitare il cantiere della Tav e vengono da tutto il mondo a studiare e osservare la tecnologia che noi adottiamo. Sulla Torino-Lione nonostante questi criminali che pensano di sovvertire lo Stato, attaccando una grande opera, siamo arrivati a 1,1 chilometri di galleria scavata". Il ministro ha poi ricordato di aver discusso con il collega francese "per andare rapidamente avanti". Ed ha aggiunto che quello che sta accadendo in Val di Susa "non è un’opposizione all’opera, ma il tentativo di alcuni di attaccare lo Stato".

Il prossimo 26 luglio alcuni esponenti del M5S parteciperanno alla marcia organizzata dal Movimento No Tav in Val di Susa. "In un momento in cui l’interesse delle mafie per questa grande opera inutile non è solo più la tesi di qualche ribelle della Valle, ma una pericolosa realtà emersa dalle recenti inchieste giudiziarie, - afferma una nota del Movimento 5 Stelle - torniamo a ribadire con decisione il nostro NO alla devastazione del territorio, allo

538em;">sperpero di denaro pubblico ed agli interessi delle mafie sul nostro territorio".

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