Cronache

La tratta dei trans: dall'Argentina all'Italia un business da 20 mln

Il business della prostituzione transessuale in Italia favorisce un giro d’affari da oltre 20 milioni di euro al mese

La tratta dei trans: dall'Argentina all'Italia un business da 20 mln

Verso l’Italia non c’è solo la tratta dei profughi in fuga dai loro paesi in guerra e alla mercè di mercenari scafisti. No, ce ne è un’altra. Sconosciuta e sottotraccia che passa inosservata e sotto gli occhi di tutti. È quella dei trans provenienti dall’Argentina.

Tutto avviene in modo preciso e coordinato. Dopo essere stati selezionati, al pari di carne da macello nel loro paesi d’origine, gli uomini - alcuni appena maggiorenni - vengono indotti a stravolgere completamente la loro identità, trasformandoli in sensuali e provocanti trans.

Una trasformazione prescritta e vigilata da medici sudamericani corrotti e completata in Italia dalle varie Mamà (coloro che si occupano di controllarli e di metterli a reddito, su strada) e che rendono il corpo di questi poveri cristi, merce da esporre al migliore offerente, grazie a lunghi capelli posticci, seno e fondoschiena prosperosi.

Arrivano nel nostro Paese muniti di passaporti falsi e un biglietto di sola andata. Una volta arrivati sul territorio italiano, la maggior parte nella Capitale, vengono affidati a queste Mama’ che ritirano loro il documento iniziando da subito l’assoggettamento fisico e psicologico. Quindi non solo i corpi violentati ma anche le menti di questi uomini che vedono cambiare il loro corpo sotto l’effetto di un bombardamento ormonale e a volte anche tramite la chirurgia estetica.

Nel 2011 uno di loro si era lanciato dal balcone di uno dei tanti appartamenti sparsi tra le zone del litorale romano: Torvajanica, Ostia, Ardea e Pomezia. Ed è proprio a Pomezia che abbiamo incontrato quello che ora è diventato, Carmen. Argentino di 23 anni, da tre in Italia e che ci ha rivelato questo girone infernale di prostituzione. Alto e slanciato ha labbra siliconate, capelli biondi allungati da posticce extension e un seno prosperoso messo in bella vista da un top scollato e dai colori sgargianti. Forse gli ricordano quelli del suo paese d’origine.

"Ciascuno di noi guadagna dai 400 ai 700 euro al giorno. E dai cinquemila ai diecimila euro a settimana. Tutto il guadagno dobbiamo dividerlo con l’organizzazione a capo di questo immenso giro d’affari e con le varie Mama’ responsabili delle varie zone, alcune anche nella Capitale, sulla Via Collatina, zona periferica di Roma è facile trovare tante mie colleghe”.

Alla domanda perchè non sia ancora fuggito o denunciato i suoi aguzzini, ci risponde che deve ancora “estinguere” il debito per riavere il suo passaporto e tornare quindi finalmente libero.

Il business della prostituzione transessuale in Italia favorisce un giro d’affari da oltre 20 milioni di euro al mese. Un mercato florido dove il 60% dei trans viene dal Sudamerica (Argentina, Brasile, Colombia, Perù ed Equador) il 30% è italiana e il 10% asiatica. E come ci fanno sapere dal centro d’accoglienza “ Ora d’Aria”, specifico per le trans che denunciano i loro aguzzini, chi non ce la fa a restituire il debito viene perseguitata da minacce e violenze. Alcune inoltre vengono implicate nel mercato nero dello spaccio di ormoni o degli stupefacenti che servono sia a loro per tenersi sveglie che ai loro particolari clienti.

Perché una cosa è certa ad una richiesta corrisponde un’offerta.

Ed è quella da parte dei libidinosi clienti che per provare qualcosa di diverso e nuovo sono disposti a pagare qualunque cifra.

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