Cronache

Trieste lancia le telefonate per sordi

Il sistema si chiama Pedius: un'app trasforma il testo in voce e il contrario. In Italia i non udenti sono 70mila

Trieste lancia le telefonate per sordi. L'amministrazione comunale del capoluogo giuliano è la prima in Italia ad adottare «Pedius», l'innovativo sistema di comunicazione per non udenti che utilizza qualsiasi smartphone. Il segreto è nell'applicazione che trasforma in testo la voce dell'operatore, in maniera tale da essere letto sullo schermo del cellulare dai sordi. E il non udente risponde con dei messaggi letti dall'operatore. In Italia sono già 2.400 gli utenti, che non sentono, registrati al sistema «Pedius» e aumentano del 16% al mese. L'app, inventata da tre giovani romani, è disponibile per cellulari sia con sistema Android che iOS. E presto verrà sfornata una versione per pc.

A Trieste è iniziata una fase sperimentale al centro radio della Polizia comunale che riceve le chiamate di emergenza. Il numero per contattare i vigili è lo stesso e cambia solo il tipo di telefonata. Non solo: una voce artificiale trasforma in parlato il testo digitato sul telefonino dai sordi.

«Il progetto vuole mettere l'innovazione al servizio della vita quotidiana delle persone più fragili. In questo caso i non udenti», spiega la vicesindaco Fabiana Martini. «Pedius»” è frutto di un'idea del trentenne Lorenzo Di Ciaccio: «Nel 2012 Gabriele Serpi, un amico non udente, ha avuto un incidente stradale. Avrebbe dovuto chiamare i soccorsi, ma la sua sordità gli ha impedito di farlo. Allora mi sono chiesto perché non usare le tecnologie per migliorare la vita dei non udenti, che in Italia sono circa 70mila». E nel mondo si aggirano sui 70 milioni.

Il progetto «Pedius» si è sviluppato grazie a una start up romana realizzata dall'ideatore con due giovani amici, Stefano La Cesa e Alessandro Gaeta. La filosofia del gruppo è quella di far utilizzare ai disabili dell'udito la porta d'ingresso normale nelle comunicazioni attraverso i cellulari e non complessi sistemi separati. La fase sperimentale del Comune di Trieste si concluderà il 31 dicembre per poi allargarsi ad altri settori come i numeri verdi, utenze dei servizi pubblici e per la casa. E in prospettiva puntare, a livello regionale, ai servizi di emergenza come il 118. Le reazioni dei non udenti sono speciali: «Ho provato a telefonare in piena autonomia a due colleghi uno lontano e uno vicino. A essere sincera ho pianto molto per l'emozione e gioia». «Pedius» è disponibile anche in inglese, francese, spagnolo, tedesco e durante la chiamata si possono inviare i dati personali già registrati per farsi riconoscere dagli operatori. A Trieste, oltre alle emergenze, i sordi saranno in grado nella fase di allargamento di utilizzare i normali servizi comunali di informazione via telefono e per la casa oggi preclusi. «Avete cambiato la vita a un sordo di 17 anni che era tagliato fuori dalla comunicazione telefonica - è il commento più toccante di un giovane utente -: uno dei regali più belli».

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