Cronache

Trieste, rifiutata l'iscrizione alla scuola dell'infanzia dei bambini non vaccinati

Il Comune di Trieste ha rifiutato l'iscrizione alla scuola dell'infanzia di quattro bambini non vaccinati. Le famiglie antivacciniste fanno ricorso al Tar che però dà ragione all'amministrazione

Trieste, rifiutata l'iscrizione alla scuola dell'infanzia dei bambini non vaccinati

Niente asilo per i bambini che non sono vaccinati: la decisione del Comune di Trieste di rifiutare l’iscrizione alle scuole d’infanzia ai bambini che non risultano in regola con i vaccini obbligatori ha messo gli anti vaccinisti sul piede di guerra, ma il Tar dà ragione all'amministrazione.

Tutto è iniziato con l'approvazione di un regolamento per la città che prevede norme molto rigide in tema di prevenzione delle malattie contagiose. Tutti i bambini da 0 a 6 anni, per essere accettati in una delle 27 scuole comunali, devono essere in regola con le 4 vaccinazioni obbligatorie previste dalla legge: difterite, tetano, epatite, poliomielite. La delibera è passata in consiglio comunale con la sola astensione del M5S.

"La nostra delibera è partita lo scorso novembre da un dato di fatto: a Trieste la percentuale di popolazione vaccinata oscillava a seconda delle malattie tra l’89 e il 91%, a fronte di una soglia di sicurezza fissata al 95 - ha spiegato Angela Brandi, assessore ai servizi educativi - Abbiamo dunque raccolto l’allarme della comunità medico scientifica sul tema, anche in mancanza di provvedimenti da parte della Regione Friuli Venezia Giulia".

Fin da subito, uno sparuto gruppo di famiglie antivacciniste ha cercato di fermare la delibera con un ricorso al Tar. I giudici amministrativi, però, hanno respinto la richiesta argomentando che in tema di vaccinazioni la tutela della salute pubblica deve sempre prevalere sulle scelte individuali. Le stesse famiglie non si sono arrese e hanno fatto appello al Consiglio di Stato che, a sua volta, non ha bloccato il regolamento, adduccendo le stesse motivazioni del Tar.

Il culmine della battaglia, anche legale, tra il Comune e l'esiguo numero di famiglie anti vacciniste è arrivato il 28 aprile, quando sono state pubblicate le graduatorie degli ammessi alle scuole dell’infanzia, sia asili che materne. "In collaborazione con le autorità sanitarie abbiamo passato in rassegna chi possedeva i requisiti giusti - ha raccontato Brandi - Per 64 bimbi mancavano le vaccinazioni: abbiamo chiamato a una a una le famiglie, rendendoci conto che per oltre 30 casi la vaccinazione era stata eseguita in altri comuni o all’estero".

C'erano però 23 bambini a cui mancavano i vaccini obbligatori. In seguito alle sollecitazioni delle autorità sanitarie e dietro consiglio del Comune, 19 genitori hanno accettato di sottoporre i figli al trattamento. 4 famiglie, però, si sono rifiutate categoricamente di far vaccinare i figli.

"Non c’è stato verso di far cambiare idea.

A quel punto abbiamo rifiutato l’iscrizione: un atto di responsabilità da parte nostra e che riteniamo inattaccabile anche perché a differenze delle elementari, per nidi e materne la legge non prevede obblighi di frequenza", ha concluso l'assessore.

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