Cronache

La maledizione dei Getty fa un'altra vittima

Trovato morto Andrew, nipote del magnate Jean Paul. Malore o omicidio?

La maledizione dei Getty fa un'altra vittima

Ritratto di famiglia. Tragicomico. Il magnate del petrolio e collezionista d'arte Jean Paul Getty (morto nel 1976, tre anni dopo il sequestro del figlio Paul Getty in Italia, liberato in seguito al pagamento di un riscatto di due miliardi di lire) era famoso per la sua avarizia: in casa aveva un telefono a gettoni per gli ospiti e chiese la restituzione a rate del riscatto al figlio. Il «vecchio Getty» (da con confondersi col... «grande Gatsby») non ebbe una vita felice: ben cinque divorzi e le drammatiche morti di due figli, uno a soli 12 anni per un tumore al cervello e l'altro suicida. Una maledizione interdinastica che ha finito col riverberarsi sinistramente anche su Andrew Getty, 47 anni, nipote di nonno Getty. La polizia lo ha trovato senza vita martedì pomeriggio nella vasca da bagno della sua villa (appartenuta al compositore Miklos Rozsa) sulle colline di Hollywood. Andrew era nudo dalla cintola in giù e «sembra aver subito un colpo violento e improvviso». Insomma, c'è puzza di omicidio. Infatti Andrew aveva richiesto due settimane fa un ordine di restrizione nei confronti di una donna, indicata da alcuni media come la sua ex fidanzata (una sventola pazzesca con fisico alla Pamela Anderson). Il suo nome è Lanessa Grace, e ora è ascoltata come testimone dagli inquirenti, anche se non ci «sarebbero (occhio al condizionale ndr) sospetti nei suoi confronti». La famiglia di Getty ha chiesto il rispetto della privacy «in questo momento estremamente difficile» e ha sottolineato che, appena si «avranno ulteriori informazioni sul caso, rilasceranno altre dichiarazioni». People ed Hello! sono già pronti a bloccare le rotative. Andrew era uno dei quattro figli dell'81enne Gordon P. Getty, il cui patrimonio è stimato in 2,1 miliardi di dollari.

L'Italia fece «conoscenza» col nome dei Getty, in un'occasione drammatica: il rapimento di John Paul Getty III, imprenditore britannico, nipote appunto del petroliere miliardario Jean Paul, fondatore della compagnia statunitense Getty Oil.

Il 10 luglio 1973 Johhn Paul fu rapito a Roma a piazza Farnese dalla 'ndrangheta calabrese, facente capo alle 'ndrine dei Mammoliti, Piromalli e Femia, con la richiesta di un riscatto di diciassette milioni di dollari. Nel novembre dello stesso anno fu «inviato» al nonno un suo orecchio per sollecitare ulteriori pagamenti e alcune fotografie vennero spedite dai rapitori ai giornali per convincere l'inflessibile e ricchissimo magnate a pagare il riscatto.

Paul Getty III fu liberato sull'autostrada Salerno-Reggio Calabria e ritrovato da un camionista all'altezza di Lauria (Potenza) in Basilicata, dopo cinque mesi di segregazione e il pagamento di un miliardo e settecento milioni di lire. È il 17 dicembre del 1973. Profondamente segnato dai cinque mesi trascorsi nelle mani dei sequestratori, il giovane John Paul inizia a fare uso di stupefacenti ed alcol; nel 1981, a seguito di un ictus provocato dall'assunzione di una miscela a base di metadone, alcol e valium, diviene quasi cieco e paralizzato. Morirà nel 2011 all'età di 54 anni nella sua tenuta di Wormsley Park, a Wormsley, nella contea di Buckinghamshire in Inghilterra.

Ma per i Getty non ci sarà mai pace.

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