Cronache

Il trucco dei tassisti per alterare le corse

Il trucco dei tassisti per alterare le corse

La polizia di frontiera aerea di Fiumicino (Roma) ha stroncato l'attività di un gruppo di nove tassisti che si aggiudicava un gran numero di corse verso la Capitale truffando i colleghi. I nove sono stati multati complessivamente per quasi 200mila euro. L' indagine ha preso avvio da una denuncia di una passeggera che si era vista minacciare e gettare i bagagli dal taxi, solo perché aveva preteso il rispetto delle regole comunali e quindi l'utilizzo del tassametro per il conteggio del costo della corsa, mentre il tassista voleva applicare il regime forfettario previsto in realtà solo per le corse in partenza da Fiumicino e con arrivo all'interno delle mure aureliane di Roma. Nel caso specifico l'autista disonesto ha abbandonato la donna ed i relativi bagagli sull'autostrada constringendola ad un pericoloso percorso a ritroso a piedi per prendere un altro taxi.

Su una delle autovetture controllate è stato sequestrato un congegno elettronico che consentiva di alterare il costo delle corse, interagendo con il tassametro, semplicemente premendo il tasto di un piccolo telecomando. Dall'indagine è emerso che un gruppo di tassisti aveva escogitato un sistema grazie al quale riuscivano sempre a mantenere la priorità nelle chiamate rispetto agli altri tassisti. Presso l'Aeroporto di Fiumicino è attivo un sistema che prevede che il tassista ottenga, al suo ingresso nell'area taxi, un numero progressivo con il quale verrà chiamato, secondo un ordine crescente, per prelevare i passeggeri in attesa nella zona del terminal arrivi. Tale procedura è gestita da un apparecchio elettronico, chiamato transponder, una sorta di telepass, che deve essere posizionato, in modo inamovibile, sulle autovetture, che ne regola l'accesso nell'area interessata. Qualora la corsa sia di brevissima durata o questa venga per qualsiasi motivo annullata, i tassisti possono riaccedere alla cosiddetta zona accosti, senza perdere la priorità acquisita, a condizione che il reingresso avvenga entro i 20 minuti successivi. Tale opportunità, chiamata nel settore "intercampo", veniva sfruttatta dai disonesti operatori che, scambiandosi tra loro il transponder, erano in grado di effettuare anche dieci accessi consecutivi nei 20 minuti, ottenendo sempre cosi le corse a discapito dei loro colleghi onesti.

In una delle autovetture controllate è stato sequestrato un congegno elettronico che consentiva di alterare il costo delle corse, interagendo con il tassametro, semplicemente premendo il tasto di un piccolo telecomando.

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