Cronache

Truffa milionaria nelle gare da rally: sequestro da 5,2 milioni

Maxi truffa scoperta dalla guardia di finanza di Erba. Quindici società coinvolte. Sponsorizzazioni auto utilizzate per abbattere i costi ed evadere l'Iva

Truffa milionaria nelle gare da rally: sequestro da 5,2 milioni

Maxi sequestro da 5,2 milioni di euro da parte della guardia di finanza, a società operanti nel settore delle gare di rally nazionali. A scoprire la truffa ai danni dell'Erario, i finanzieri della compagnia di Erba. Le sponsorizzazioni delle auto da rally servivano a gonfiare i costi e abbattere l'imponibile con un giro di fatture false.

I militari a conclusione di due verifiche fiscali nei confronti di altrettante società con sede nell’erbese e operanti nel campo delle sponsorizzazioni sportive, hanno rilevato una truffa fiscale di oltre 12 milioni di euro realizzata attraverso l’emissione e l’utilizzo di fatture false per operazioni inesistenti da parte di 15 società, molte delle quali cartiere, in quanto prive di struttura imprenditoriale e commerciale.

Il meccanismo fraudolento ha visto protagonisti i tre principali soggetti giuridici operanti nel settore delle gare automobilistiche ovvero le scuderie automobilistiche, gli sponsor e le società di promozione pubblicitaria, organizzazione e realizzazione di manifestazioni sportive, attraverso la vendita e l’acquisto di spazi pubblicitari da cui le scuderie ricavano il denaro necessario per competere. In particolare, le scuderie di rally, per abbattere il proprio reddito e l’Iva a debito derivanti dalla cessione di spazi pubblicitari e dal noleggio di autovetture anche da gara, utilizzavano fatture per operazioni inesistenti emesse da società cartiere create ad hoc per facilitare l’evasione fiscale milionaria.

"Le indagini finanziarie effettuate sui conti correnti intestati alle società coinvolte e ai rispettivi rappresentanti legali - spiegano dal Comando - hanno confermato l’impianto accusatorio in quanto, a fronte dei bonifici effettuati per giustificare il pagamento delle fatture false, venivano effettuati prelievi di denaro contante finalizzati ad un’immediata restituzione delle somme trasferite al netto di una percentuale che variava dall’1 per cento al 20 per cento, nonchè - aggiungono - versamenti su innumerevoli carte di credito prepagate intestate a prestanome".

Le indagini hanno consentito la segnalazione all’Autorità Giudiziaria locale di 19 persone di nazionalità italiana, operanti nel campo delle sponsorizzazioni e del noleggio auto residenti nelle province di Como, Milano, Brescia, Lecco, Novara, Reggio Emilia e Roma, sedi anche delle cartiere interessate, per i reati di emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti nonché di omessa dichiarazione. Il giudice per le indagini preliminari di Como, sul richiesta del pubblico ministero, ha disposto il sequestro preventivo dei conti correnti e dei beni mobili e immobili degli indagati fino alla concorrenza di 5,2 milioni di euro (coincidente con l’imposta complessivamente evasa all’Erario).

Il sequestro è già stato eseguito dalle Fiamme Gialle erbesi.

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