Cronache

"Gli italiani sono infedeli". E il tunisino segrega moglie per sei anni

Dopo aver sopportato botte, minacce e la segregazione in garage con la figlioletta di pochi mesi, la donna ha deciso di rivolgersi ai carabinieri e denunciare il mostro

"Gli italiani sono infedeli". E il tunisino segrega moglie per sei anni

Un incubo interminabile cui hanno messo la parola fine i carabinieri quello vissuto da una 34enne e dalla figlioletta di pochi mesi, rinchiuse in un garage piccolissimo senza finestre e oramai quasi del tutto privo di aria. A segregarle la dentro era stato il marito della donna, un 38enne tunisino.

Questa vicenda parte da molto lontano, 6 anni per l'esattezza, quando l'uomo e la donna, della stessa nazionalità del consorte, avevano deciso di trasferirsi nel nostro Paese, a Rimini. In Italia l'uomo ha tenuto costantemente segregata la moglie sotto la minaccia delle botte, impedendole di uscire liberamente e di avere normali relazioni sociali come tutte le ragazze della sua età perchè a suo dire "gli italiani erano tutti degli infedeli", mentre lui, perennemente disoccupato, se ne andava a bruciare i pochissimi risparmi racimolati dalla donna alle slot-machine.

Qualche giorno fa il tunisino, in preda ad un consueto raptus di violenza, aveva massacrato di botte la moglie dopo averle estorto i soliti soldi da giocarsi alle macchinette, poi l'ha rinchiusa in un garage minuscolo insieme alla figlia di pochi mesi e si era allontanato. È solamente a questo punto che la donna, probabilmente temendo per la vita della piccina, si è finalmente decisa a comporre il 112: giunti sul posto i carabinieri che hanno immediatamente liberato e soccorso le due vittime, poi la nordafricana ha deciso di vuotare il sacco denunciando tutta la situazione alle forze dell'ordine, aggiungendo che era rimasta in silenzio per tutti questi anni perché si vergognava delle condizioni in cui l'orco la costringeva a vivere insieme alla loro piccolina.

Mamma e figlia dopo la denuncia sono state portate in una casa protetta ed affidate ad un'associazione che si occupa di problematiche di questo tipo.

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