Cronache

Uccise i figli in carcere: per il perito è capace di intendere

La madre che spinse i figli dalle scale dell'asilo nido nel carcere di Rebibbia uccidendoli è stata valutata capace di intendere e volere nella perizia psichiatrica

Uccise i figli in carcere: per il perito è capace di intendere

E' ancora impresso nelle menti degli italiani quel terribile delitto avvenuto il 18 settembre scorso della madre reclusa nel carcere di Rebibbia a Roma che scaraventò dalle scale i figli, di due anni e sei mesi, uccidendoli entrambi.

La donna una trentatreenne di origine tedesche, come riportano le pagine del nostro giornale, era stata arrestata per spaccio di stupefacenti nell'agosto scorso e soffriva di depressione, in un primo momento si pensava che il figlio più grande potesse farcela, ma poi purtroppo è morto anche lui per i traumi riportati.

Inizialmente il consulente nominato dalla Procura aveva dichiarato che la donna era totalmente incapace al momento del fatto, ma la perizia dello psichiatra nominato dal tribunale di Roma, a differenza del primo, la donna era capace di intendere e di volere al momento del fatto. Da quanto emerge dalla perizia la carcerata "è da considerarsi capace di intendere e di volere al momento del fatto per deliberata assunzione di sostanza stupefacente in dose massiva per un mese prima del fatto reato". Ora la perizia sarà discussa dalle parti nel corso dell'udienza fissata davanti al gip il prossimo 9 gennaio.

Questo sarà un punto cruciale di tutto il procedimento penale nell'accusa di assassinio dei due piccoli figli.

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