Cronache

Uccide ladro in fuga: indagato. Ma il paese difende il carabiniere

Monte San Giusto, un carabiniere spara e uccide un ladro durante una ronda notturna. La magistratura apre un'inchiesta, ma il paese si schiera con il militare: raccolte 2500 firme

Uccide ladro in fuga: indagato. Ma il paese difende il carabiniere

Un carabiniere in borghese ha ucciso un ladro in fuga. Ora è indagato per omicidio colposo, ma il paese gli si stringe attorno: "È un eroe, ci ha difeso".

Sulle mura del centro storico di Monte San Giusto, in provincia di Macerata, sventola uno striscione con l'equazione "più carabinieri uguale meno ladri". Sul bancone del bar Vogue, riporta il Corriere della Sera, c'è una petizione in difesa del militare che ha raggiunto 2.500 firme. Nel paesino di 7.900 anime si è subito creato un comitato cittadino: "Difendiamo i tutori dell'ordine". E poi menifestazioni spontanee, espressioni di solidarietà su Facebook e un presidio davanti alla caserma e al municipio.

Insomma, il paese non ha dubbi e si schiera in massa con l'appuntato, 47 anni, indagato per omicidio colposo ed eccesso di legittima difesa. "Al posto dell’appuntato avrei fatto la stessa cosa - commenta Oriano Lattanzi, il titolare del bar del paese - i furti sono la cosa peggiore, perché oltre ai soldi ti portano via anche i ricordi. Quell’uomo ci ha difeso da un ladro". Intanto, il militare, che da 15 anni lavora a San Giusto, ha ripreso servizio martedì. Rimane l'inchiesta aperta a suo carico dalla magistratura, che ordinato una perizia balistica.

L'episodio risale alla notte del 25 febbraio. Dopo una serie di furti in casa avvenuta nei giorni precedenti, dodici casi in quindici giorni, alcuni carabinieri in borghese stavano presidiando le strade, quando hanno visto un giovane correre velocemente verso una Fiat Bravo. Gli intimano di fermarsi ma, secondo la versione fornita dai militari, il ragazzo avrebbe invece messo in moto e puntato contro di loro a gran velocità. A quel punto, mentre l’appuntato capo pattuglia veniva strattonato dal collega che cercava di toglierlo dalla traiettoria dell'auto, dalla sua pistola parte un colpo, che trapassa la lamiera e colpisce alla testa l'uomo al volante.

Quell'unico colpo sparato da una calibro 9 parabellum uccide Klodjan Hysa, 34 anni, dopo due giorni di agonia. Nel bagagliaio della Bravo vengono trovati una mazza da baseball, un piede di porco e oggetti trafugati da alcune case della zona.

Giuseppe Sardini, direttore commerciale di un’azienda di pelletteria e proprietario dell’ultimo appartamento che Hysa avrebbe cercato di ripulire, ha fondato il comitato cittadino "Difendiamo i tutori dell'ordine": "Per fortuna c’era mio figlio, che ha acceso le luci e lo ha messo in fuga - ha raccontato al Corriere - È uno stillicidio continuo. Vivere così è inaccettabile, per questo abbiamo deciso di reagire. La solidarietà verso il carabiniere è il primo passo. Il secondo le ronde armate". Intanto il generale Salvatore Favarolo ha mandato in paese un paio di marescialli in più.

La situazione è tesa. Matteo Salvini ha espresso solidarietà al carabiniere con un post su Facebook e la Lega Nord ha organizzato un presidio davanti a caserma e municipio. Ma il sindaco, Andrea gentili, Pd, non ci sta: "A me fa rabbia vedere i picchetti della Lega Nord sotto il mio ufficio". "La sicurezza è un tema che appartiene a tutti - continua il primo cittadino - Se restiamo fermi, ipergarantisti e benpensanti, lasciamo spazio al loro populismo". Salvini, invece, commentando la morte di Klodjan Hysa, ha intimato ai buonisti di stare zitti.

E infatti a Monte San Giusto non fiata nessuno.

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