Cronache

Senegalese muore annegato: su Facebook c’è chi esulta

Non accenna a placarsi la polemica nata dopo la diffusione della notizia del decesso del 21enne senegalese. Su Facebook si scatena un putiferio

Senegalese muore annegato: su Facebook c’è chi esulta

Un richiedente asilo senegalese di 21 anni muore annegato nel torrente Cornappo (Udine), e su Facebook si scatena la polemica. Ma andiamo con ordine.

Secondo la ricostruzione fornita dal quotidiano “UdineToday”, intorno alle 10:30 della mattinata di ieri il giovane africano, ospite in un albergo di Nimis, si trovava assieme ad alcuni suoi compagni sulle sponde del Cornappo in cerca di frescura. Ad un certo punto, tuttavia, il senegalese sarebbe scivolato, finendo in acqua. Per lui, che non sapeva nuotare, non ci sarebbe stato nulla da fare, dal momento che era caduto in un punto in cui il torrente era molto profondo. I compagni, che a loro volta non sapevano nuotare, hanno solo potuto chiedere aiuto al cellulare ed osservare, sconvolti, la scena angosciosa.

Sul posto sono arrivati tempestivamente i vigili del fuoco ed il soccorso alpino, così come la protezione civile, la guardia di finanza e la squadra del nucleo subacqueo di Mestre. Anche i carabinieri di Nimis ed i sanitari a bordo di un’ambulanza e di un elicottero hanno raggiunto il luogo dell’incidente, ma è stato possibile soltanto recuperare il corpo senza vita del ragazzo.

Mentre veniva data la notizia del decesso, sulla pagina Facebook di “UdineToday” si scatenava il finimondo tra chi da un lato esprimeva il proprio cordoglio per la tragedia e chi dall’altro non si peritava ad esultare. E sono stati questi commenti a scatenare la polemica, vista la pesantezza di alcune affermazioni, che hanno indignato i gestori del portale online. “Forza Cornappo, sei tutti noi”, scrive un utente, “Non era abituato a lavarsi con l’acqua corrente”, sentenzia un altro, fino ad arrivare a “Nessuna Ong in servizio sul Cornappo?” e molti altri ancora.

Immediate le proteste di alcuni utenti, che chiedevano la cancellazione dei commenti, esprimendo il desiderio di denunciarne gli autori. La risposta del quotidiano è arrivata con una dura condanna delle frasi incriminate ma senza arrivare comunque ad una totale censura. “Ognuno di noi, con le libertà che la nostra Democrazia ci ha donato, si deve assumere le responsabilità di quello che si scrive, si dice e si fa in pubblico. Ecco perchè, sebbene all'interno di questo articolo abbiamo omesso i nomi e i cognomi di alcuni di questi utenti, non elimineremo i loro profondi pensieri dalla nostra pagina Facebook.

Che lo facciano pure da soli, se mai dovessero ritrovare un minimo di umanità.”

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