Cronache

Uffizi, sciopero illegale a Pasqua Continua la guerra ai turisti

Stop dal Garante, l'agitazione colpirebbe nei giorni di maggior afflusso da parte dei visitatori. Ma il rischio astensione non è scongiurato

RomaBotticelli, Caravaggio e Piero della Francesca non scioperano. Non si può sbarrare “a sorpresa” la Galleria degli Uffizi ai visitatori giunti da Tokio, da Dallas o da Singapore, magari con biglietto già prenotato on line anche per il Corridoio Vasariano, nel fine settimana di Pasqua. Proprio nel momento in cui dovrebbe ripartire col botto la stagione turistica a Firenze. Almeno così sperano tutti gli operatori del settore.

É stato dichiarato «illegittimo» dall'Autorità di Garanzia lo sciopero proclamato una settimana fa da Filcalms Cgil, Uiltucus Uil per il personale della Società Opera Laboratori Fiorentini. Circa 400 lavoratori, dipendenti quindi di una società privata e non del Ministero dei Beni Culturali, MiBac, che hanno deciso di bloccare tutti i servizi forniti al Polo Museale di Firenze. Quindi nel week end di Pasqua tutti i musei statali, dagli Uffizi all'Accademia a Palazzo Pitti, rischiano di restare paralizzati visto che mancherebbe il personale che si occupa delle biglietterie, dei guardaroba e dei negozi interni ai musei. Oltretutto domenica l'entrata sarà gratuita in tutti i musei.

Un rischio forse non del tutto scongiurato, nonostante l'intervento dell'Autorità che si occupa degli scioperi nei servizi pubblici perchè la reazione dei sindacati all'annuncio della precettazione è stata durissima. «Una decisione arrogante di fronte alle quale non resteremo inerti», attacca la Cgil, che fa notare come l'Autorità non fosse mai «intervenuta in caso di scioperi nei musei».

Non è mai troppo tardi evidentemente per iniziare. L'Autorità di Garanzia spiega che «la proclamazione in oggetto viola la legge con riferimento al mancato esperimento delle procedure di raffreddamento e conciliazione, all'eccessiva durata della prima azione di sciopero e al mancato rispetto di franchigia pasquale».

Nel provvedimento di precettazione si fa notare che la «legge sul diritto di sciopero ricomprende tra i servizi pubblici essenziali le attività legate alla sorveglianza e alla vigilanza dei beni culturali». Non solo si sottolinea che se l'indicazione dell'Autorità venisse disattesa a quel punto scatterebbe automaticamente una «procedura di valutazione del comportamento dei sindacati e l'eventuale adozione di sanzioni».

Dall'altra parte i sindacati promettono di mettere «in campo» i loro legali per decidere una linea unitaria. Cgil e Uil si scagliano soprattutto contro il sindaco di Firenze, Dario Nardella, che subito dopo l'annuncio dello sciopero aveva escluso che si potesse arrivare a sbarrare le porte dei musei a Pasqua e che «l'apertura andava garantita comunque». A spingere il sindaco verso la linea dura soprattutto gli albergatori che temevano una pioggia di disdette sulle prenotazioni pasquali. In effetti perchè andare a Firenze proprio quel giorno se non è possibile vedere la Venere di Botticelli o il David di Michelangelo? E così la Cgil fa notare che «Nardella ha chiesto di valutare la precettazione e ora la precettazione è arrivata».

Ma perché i 400 lavoratori di Opera Laboratori Fiorentini scioperano? In sostanza vedono messi a rischio i loro posti di lavoro dalla riorganizzazione dei musei statali annunciata dal Mibac attraverso una serie di gare per le quali però i bandi non sono ancora stati messi a punto e che non partiranno prima di settembre prossimo.

Sulla questione era interventuo anche il ministro del MiBac, Dario Franceschini che aveva definito lo sciopero «un atto di autolesionismo».

Il ministro aveva pure spiegato di aver garantito ai lavoratori l'inserimento nei bandi della “clausola sociale“ richiesta dai lavoratori. «Quella, cioè che impone alla società vincitrice di una gara l'assorbimento del personale che già lavora nel sito -puntualizza il ministro- E le gare non saranno indette prima di settembre 2015».

Ma i lavoratori evidentemente non si fidano.

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