Usa, babysitter tortura bimba con secchiate d'acqua. Il video fa il giro del web

La piccola piangeva, e la babysitter non sapeva come farla smettere. Da qui l'idea di mettere la bambina di 7 mesi sotto uno dei tanti giochi dell'acquapark di Greenwood (Indiana, Usa): una struttura ad albero con tanti secchi d'acqua che si rovesciano di colpo. Il momento ripreso dal video diventato virale mostra la bambina che viene colpita dalla secchiata d'acqua, mentre la babysitter guarda impassibile.

Autrice del filmato è Desiree Howell, una giovane madre che aveva portato i figli all'acquapark per una giornata di gioco e relax. Howell ha dichiarato di aver visto la babysitter porre la bambina - piangente - sotto i secchi d'acqua svariate volte, e di aver chiamato la polizia perché temeva per la sicurezza della piccola. Il video è stato registrato mentre attendeva l'arrivo delle forze dell'ordine.

Postando il filmato su Facebook, nella speranza che potesse arrivare alla madre della bambina, Howell ha descritto la vicenda in ogni particolare, e con molta rabbia: "La babysitter stava torturando la piccola. Guardate, la bambina piangeva e ingoiava acqua... La donna le urlava contro, dicendole di smettere di piangere". E poi, nella sezione commenti: "La tata ha costretto la bambina a camminare a piedi nudi sul terreno rovente, e l'ha portata in un'altra area dell'acquapark dove l'acqua spruzza fuori dal terreno: la bambina tossiva per il viso costantemente bagnato".

Nel giro di un paio d'ore dalla pubblicazione del video, la madre, Brittany Dixson, è venuta a conoscenza dell'accaduto: "Stavo letteralmente piangendo istericamente. - ha rivelato all'IndyStar - Tremavo". Dixson ha raccontato di aver ripreso immediatamente la bambina, e di aver licenziato la babysitter. Portata la bimba dal dottore, le è stato detto che Annora - così si chiama la piccola - sta bene, ma che può aver sofferto di "annegamento a secco".

La babysitter non è stata arrestata, ma un rappresentante del Dipartimento di Polizia di Greenwood ha dichiarato che il caso è stato passato ai servizi sociali per ulteriori indagini.