Cronache

Usura e riciclaggio, raffica di arresti a Monza: c'è anche ex assessore

I pm: "Monza enclave della camorra". I clan vendevano i voti: "30 euro il singolo, 50 euro una famiglia intera"

Usura e riciclaggio, raffica di arresti a Monza: c'è anche ex assessore

Raffica di arresti a Monza. Questa mattina i carabinieri hanno eseguito un'importante operazione anticrimine contro una presunta banda legata all'usura e al riciclaggio. L’indagine, che ha fatto emergere contatti con ambienti camorristici e della politica, ha portato all'arrestato di 43 persono, tra cui c'è anche l’ex assessore all’Ambiente del Comune di Monza, Giovanni Antonicelli.

"Da quanto emerso dai lunghi accertamenti dell’indagine, Monza era, sotto il profilo criminale, un’enclave campana". A margine di una conferenza stampa al Comando provinciale dei carabinieri di Milano, il sostituto procuratore salvatore Bellomo ha spiegato che nelle intercettazioni il capo si vantava di preservare Monza "dall’invasione della ’ndrangheta". L’indagine denominata "Briantenopea" ha consentito di svelare l’esistenza di una radicata associazione per delinquere composta, prevalentemente, da campani di "elevato spessore criminale" in contatto con esponenti di clan camorristici partenopei come i Gionta e i Mariano. I quarantatré destinatari del provvedimento sono indagati a vario titolo per associazione per "delinquere finalizzata alla commissione di gravi delitti quali rapine, estorsioni, usura, furti, ricettazione, riciclaggio, spendita di banconote false, detenzione illecita di sostanze stupefacenti e di armi e di reati contro la pubblica amministrazione".

Oltre ad Antonicelli, nell’indagine coordinata dalla procura di Monza è rimasto coinvolto anche Renzo Di Biase, un ex consigliere comunale di Milano, attivo tra il 2009 e il 2011. Di Biase avrebbe incontrato il camorrista pluripregiudicato 60enne Giuseppe Esposito detto "Peppe ’o curto", in contatto con i clan Gionta e Mariano. A organizzare l’incontro sarebbe stato proprio Antonicelli che si sarebbe attivato per trovare voti a Di Biase, voti che, in una telefonata intercettata, Esposito spiega costare "30 euro l’uno o 50 euro a famiglia". Di Biase, che si è ripresentato alle elezioni del maggio 2011 nelle file del centrodestra, ma non è stato eletto, non è indagato perché al momento non è stato dimostrato che ne fosse al corrente.

Tuttavia, il politico aveva incontrato più volte elementi appartenenti all’organizzazione.

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