Cronache

Valdagno e il fascino della «Città sociale»

Un territorio dell'alto vicentino legato a una fabbrica, al suo sviluppo e alla relazione tra questa e la città. La città di Valdagno e la Marzotto sono un esempio di convivenza tra realtà produttiva e urbanistica. Città e fabbrica sono cresciute insieme dal 1836, in armonia, rispettandosi reciprocamente. A cogliere l'importanza di un cammino comune fu Gaetano Marzotto jr che diede vita alla «città sociale», un modello urbanistico incredibilmente attuale e al passo coi tempi, esempio unico di architettura razionalista dove edifici, vie e spazi sono stati commissionati dalla famiglia Marzotto agli architetti Francesco Bonfanti e Gino Zardini, per essere messi al servizio della collettività cittadina. E lo sono ancora oggi.

Costruita sulla sponda sinistra del fiume in soli dieci anni, dal 1927 al 1937 nel periodo di maggiore espansione dell'azienda, la «città sociale» comprende 1000 alloggi, uno stadio, un edificio scolastico, una scuola di musica, un teatro, una piscina, un parco di 5 ettari e altre strutture ricreative e assistenziali. Tutto ancora oggi perfettamente funzionante e utilizzato dai cittadini. Tutto tranne il teatro, l'Impero. E questo è una grande ferita per Valdagno. Il teatro è un vero e proprio monumento architettonico, con un immenso palcoscenico, la cavea per l'orchestra, capace di ospitare 1800 spettatori tra platea e galleria: nel 1937, anno dell'inaugurazione, era il più grande del Veneto. Per decenni ha ospitato cerimonie di premiazione e d'inaugurazione, concorsi artistici e letterari, ha proposto novità cinematografiche, ricche stagioni teatrali e sinfoniche, centinaia di recital e concerti. Dopo la guerra ha cambiato nome in Rivoli poi, negli anni Settanta, entra in crisi fino alla chiusura definitiva nel 1981. Da allora è abbandonato, ma dal 2011 nasce il Comitato Teatro Rivoli (www.teatrorivoli.it) che ha la missione di riportare l'attenzione su questo monumento chiuso da troppo tempo, grazie a visite guidate, mostre, performance e persino spettacoli allestiti nell'enorme hall. Perché il futuro di Valdagno non può non passare dal suo passato, la valorizzazione dell'esistente - infatti - può essere una delle basi della Valdagno di domani. Info: www.comune.valdagno.vi.

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