Cronache

Vaticano, caccia ai complici: spunta anche una donna Il Papa: "Una nuova Babele"

Indagini in Vaticano. Il maggiordomo del Papa sta collaborando. È caccia al mandante e agli altri (tanti) "corvi". Spunta il nome di una donna

Vaticano, caccia ai complici: spunta anche una donna Il Papa: "Una nuova Babele"

Detenuto nella cella di sicurezza nel palazzo del Tribunale vaticano il maggiordomo di Benedetto XVI, Paolo Gabriele, sta valutando a come difendersi dalle accuse di furto aggravato di documenti riservati. Al momento ha nominato due avvocati di sua fiducia e li ha già incontrati. Secondo i ben informati, l'uomo avrebbe già fatto due nomi agli inquirenti: gli investigatori vaticani stanno infatti cercando riscontri, prove, complici e un eventuale "livello superiore". Sarebbe, infatti, stata già chiusa l'istruttoria sommaria del promotore di giustizia Nicola Picardi e avviata la fase di istruttoria formale condotta dal giudice istruttore Piero Antonio Bonnet. E tra i "corvi" spunterebbe pure il nome di una donna.

"Lo Spirito ci illumini e ci guidi a vincere il fascino di seguire le nostre verità, ed accogliere la verità di Cristo, trasmessa dalla Chiesa". Concludendo l’omelia della messa di Pentecoste che celebra in San Pietro con novanta tra cardinali e vescovi, il papa Benedetto XVI ha spiegato che "agire come cristiani" oltre "il proprio io" ma "nel tutto e a partire dal tutto" significa, prima di tutto, "superare la Babele" della divisione e della incomunicabilità, grazie allo Spirito. Introducendo anche il tema dell'unità della Chiesa, il Santo Padre ha anche parlato delle "opere della carne", tra cui "egoismo, violenza e inimicizia", contrapponendole a quelle dello Spirito. Da qui l’invito a vivere in "unità e verità".

In Vaticano, però, le indagini preseguono. "Il passaggio alla fase formale - ha spiegato il direttore della sala stampa vaticana padre Federico Lombardi - ha permesso la ufficializzazione del nome dell’arrestato, e di detenzione a tutti gli effetti si tratta, visto che in Vaticano non esiste il fermo". Le indagini procedono spedite grazie al fatto che la giurisdizione è interamente vaticana: Gabriele è infatti cittadino vaticano, abita in Vaticano e nella sua abitazione sono stati "rinvenuti documenti riservati". Indagini a tutto campo, che non escludono "altri atti" e i cui tempi, proprio per questo, potrebbero anche allungarsi. Attualmente la magistratura ha contestato a Gabriele il reato di furto aggravato. La perquisizione ha permesso di trovare a casa di una delle persone più vicine al Santo Padre documenti ai quali solo una ristretta cerchia di collaboratori poteva avere accesso.

Secondo Repubblica, ci sarebbe anche una donna tra i "corvi" del Vaticano: si tratterebbe di "una laica che lavora nel Palazzo apostolico e che, facendo emergere carte interne alla Santa Sede, ha cercato di inchiodare alcuni cardinali". Secondo il quotidiano diretto da Ezio Mauro, la donna sarebbe "una signora giovane, sposata, che ha anche un altro lavoro fuori dalla Santa Sede". Il corvo rosa non temerebbe di essere incriminata dal momento che è cittadina italiana. Gli inquirenti stanno, comunque, cercando di far luce sui possibili moventi. Secondo alcuni, alla base del gesto ci sarebbero motivi ideologici. Il "corvo", denominato "Maria" nel libro di Gianluigi Nuzzi, è infatti descritto come cristiano, amante della Chiesa, disgustato dalle faide e guerre di potere.

Livelli a parte, si fa sempre più concreta l’ipotesi di una fitta rete di complici.

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