Cronache

"Vendere borse taroccate non è reato se non crei danno alle case di moda"

Lo ha stabilito il giudice monocratico di Tempio Pausania, archiviando l'accusa nei confronti di un venditore senegalese

"Vendere borse taroccate non è reato se non crei danno alle case di moda"

Vendere borse taroccate non è reato. Purché non danneggi le case di moda. Lo ha stabilito il giudice monocratico di Tempio Pausania, quello competente sui reati compiuti nella zona della Costa Smeralda. La sentenza riguarda un sequestro compiuto dai vigili urbani di Olbia. La città sarda è da tempo nel mirino degli ambulanti, che vendono merce contraffatta a prezzi folli: 500 euro per una borsa e mille per un orologio. Uno di questi ambulanti, un senegalese, era finito sotto accusa perché trovato con una serie di borsette con marchio falso. Come riporta La Stampa, però, l'accusa è caduta all'udienza preliminare e il caso è stato archiviato in quanto il danno alle case di moda sarebbe stato irrisorio: "Il giudice ha applicato il principio della tenuità del reato, recentemente introdotto nel codice penale", come spiega Enrico Martinetti, l'avvocato difensore del senegalese citato dal quotidiano di Torino.

L'avvocato ha poi spiegato che "il giudice ha usato il buon senso, ritenendo che il modesto valore della merce sequestrata non provocasse danno economico alle griffe e quindi non integrassero gli estremi dell’illecito penale".

In questo modo, però, i sequestri sulle spiagge rischiano di rimanere impuniti.

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