Cronache

Venezia, fisioterapista avverte i clienti: "Non curo fascisti, xenofobi e razzisti"

Un fisioterapista di Boldara, in provincia di Venezia, ha esposto un cartello fuori dal proprio studio per avvertire i clienti: "Curiamo persone di ogni colore ma non fascisti, xenofobi e razzisti"

Venezia, fisioterapista avverte i clienti: "Non curo fascisti, xenofobi e razzisti"

Si chiama Claude Andreini il terapista di Boldara (provincia di Venezia) che fuori dal proprio studio ha avvertito che i clienti poco graditi non riceveranno alcuna cura. Si tratta di un modo che - a sua detta - potrebbe fungere da deterrente per le discriminazioni. Sul cartello si legge: "Avviso. Data la situazione politica del paese e la tradizione etica della famiglia specifichiamo che in questo studio curiamo persone di ogni colore, nero incluso. E di ogni confessione. Invece non curiamo né fascisti, né xenofobi, né razzisti".

L'episodio

A Il Tirreno il signore ha raccontato un episodio verificatosi nel 2017: "Il tornado del 10 agosto ha distrutto il bosco nella mia proprietà. Gli unici che mi hanno dato una mano sono stati alcuni rifugiati islamici che lavoravano tutto il giorno osservando il Ramadam, sopportando la fame e la sete. Sono e sarò, per sempre, riconoscente". Il fisioterapista è consapevole di toccare gli animi di alcuni leghisti: "Io non ce l'ho con loro, sia chiaro, ma in gran parte di loro io rivedo i sentimenti che combatto. Già anni fa subii un linciaggio per aver curato dei ragazzi di colore. Io non ci sto. A lungo andare conto di acquisire un maggiore numero di clienti". Il 68enne che lavora in provincia di Venezia ha infine parlato della problematica razzista: "Eccome se c'è. Il razzismo, il disprezzo per il diverso c'è da anni. Anche io sono vittima di razzismo, solo perché provengo da fuori (con un passato in Belgio ma originario di Larciano, ndr); figurati gli uomini di colore, i diversi. In ambulatorio sento commenti inaccettabili. Ho 68 anni e non devo giustificarmi per le mie idee.

Il mondo è pieno di fisioterapisti, se ne vadano".

Commenti