Cronache

Il vescovo di Chioggia: "Capisco chi reagisce ai banditi"

Monsignor Adriano Tessarollo spiega che "uccidere è male, ma comprendo chi si tutela dalle aggressioni, che in Veneto sono numerose"

Il vescovo di Chioggia: "Capisco chi reagisce ai banditi"

Uccidere è male, ma il vescovo "capisce" chi reagisce ai banditi: la presa di posizione è netta e certamente destinata a far discutere. Porta la firma del vescovo di Chioggia monsignor Adriano Tessarollo, che in un'intervista a Qn offre il proprio punto di vista sui recenti fatti di cronaca che vedono sempre più spesso le vittime di rapina finire davanti al tribunale per aver ferito o ucciso i ladri che si erano introdotti nella loro dimora.

Il riferimento primo e più ovvio è quello al caso di Fabio Birolo, tabaccaio della Provincia di Padova recentemente assolto in Appello dall'accusa di eccesso colposo di legittima difesa dopo che aveva sparato, uccidendolo, a un ladro che nel 2012 era entrato nel suo negozio a Civè di Correzzola.

La corte d'Appello di Venezia "ha compreso il contesto in cui è avvenuto il fatto - spiega l'alto prelato - nel buio, una volta scovato un ladro a rubare nel proprio negozio, con la preoccupazione di proteggere la famiglia. Dietro il comportamento del commerciante ci sono il lavoro di un’esistenza, la professione, le prospettive, un complesso di cause che spingono a una reazione che non è quella di togliere la vita punto e basta."

Secondo il vescovo di Chioggia, che all'epoca dei fatti aveva pubblicato un articolo in difesa di Birolo, i magistrati "non hanno giustificato l’uccidere in ogni caso, quando ci si trova in una situazione di pericolo. Ha tenuto conto, invece, di una serie di fattori alla base di una determinata reazione che non sempre vanno definiti quale volontà di ammazzare indiscriminatamente".

Il presule, che ha parlato per telefono con la moglie del tabaccaio, ricorda che "nel Veneto ci sono bande che assaltano ville, famiglie, rubano il rame dalle ferrovie e dagli impianti. Ritengono che sia questo il loro modo di guadagnarsi la vita.

Poi qualche volta capita che, facendo il loro ‘lavoro’, si verifichi qualche incidente".

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