Cronache

Il video della prof anti Salvini finisce sul sito del Comune di Palermo

Orlando attacca la decisione del ministero di sospendere la docente che non aveva vigliato sui suoi sutdenti per il video che accostava il decreto Sicurezza alle leggi razziali del 1938

Il video della prof anti Salvini finisce sul sito del Comune di Palermo

E adesso il video degli studenti finisce sul sito istituzionale del comune di Palermo. Il sindaco Leoluca Orlando ha dato mandato al webmaster del Comune di pubblicare in homepage del sito istituzionale il video del lavoro realizzato dagli studenti della classe 2E dell'Istituto Industriale "Vittorio Emanuele III" di Palermo, al centro in questi giorni di una polemica.

La decisione è stata assunta dalla Giunta comunale di oggi, che ha anche aderito alle iniziative di solidarietà nei confronti della docente Rosa Maria Dell'Aria. Sul sito del Comune, il video è accompagnato dalla frase:
"La scuola, con i suoi docenti, il suo personale e i suoi studenti è una parte essenziale della nostra città e della nostra comunità. La scuola è il luogo non soltanto fisico nel quale costruire il futuro. L'Amministrazione comunale e tutta la città sono grate agli studenti e a chi li accompagna nel percorso di crescita; un percorso di consapevolezza e cittadinanza attiva".

Ieri è arrivata la solidarietà del sindaco Leoluca Orlando. "L'unico dato certo, ad oggi, è che il decreto sicurezza nella sua parte in cui lede i diritti dei migranti è stato giudicato da chi ha competenza formale a farlo, come illegittimo, inadeguato, lesivo appunto di diritti fondamentali. Infatti i Giudici ne hanno già sanzionato alcuni effetti nefasti. Se un gruppo di studenti ha liberamente scelto di accostarlo, come molti abbiamo fatto, alle leggi razziali del 1938, ha tutta la nostra condivisione. Certamente se quegli studenti fossero stati forzati in quel senso sarebbe stato grave, ma non sembra che questo sia il caso ed il provvedimento adottato nei confronti della professoressa Dell'Aria appare non sproporzionato, ma del tutto immotivato.

Il Ministero, piuttosto che sanzionare docenti e attentare alla libertà di docenza ed espressione, si preoccupi di favorire lo studio della storia e delle nefandezze che il nazifascismo ha compiuto contro gli italiani e nel mondo".

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