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Se ora sui rifiuti il M5S fa opposizione a Raggi

Arriva la denuncia di esponenti di Fratelli d'Italia: da una parte la volontà di individuare delle aree idonee alla localizzazione degli impianti di gestione dei rifiuti, dall'altra la contrarietà del M5S in assemblea capitolina. C'è contraddizione? Ecco i documenti.

Se ora sui rifiuti il M5S fa opposizione a Raggi

Virginia Raggi sarebbe finita nel pallone per via della questione rifiuti. Questa, in sintesi, l'accusa proveniente da una serie di esponenti di Fdi-An che nelle ultime ore stanno alzando il tiro sul caso: "Dopo il fallimento della Raggi con la nomina della Muraro a Roma e il disastro romano sulla raccolta differenziata, il M5S ha dato prova anche in Città metropolitana di non avere a cuore la salute dei cittadini e l'ambiente. Nè la Raggi tantomeno qualcuno della sua squadra si è adoperato per fronteggiare l' emergenza rifiuti creatasi dopo l'incendio della eco X di Pomezia", dichiara Andrea Volpi, membro del Consiglio dell'Area Metropolitana, che aggiunge:"Al di là di qualche comunicato, i grillini non hanno posto in essere nessuna misura in sostegno dei Comuni che hanno ricevuto maggiori danni". Poi, le dichiarazioni in merito a questo caso sui rifiuti:"A stridere fortemente con questi fatti la nota ufficiale (prot. 601767 del 20 aprile 2017) spedita ai Sindaci della provincia di Roma dalla Città metropolitana nella quale si chiedeva di individuare le aree idonee alla localizzazione degli impianti di gestione di rifiuti. Un atto preliminare con il quale la Sindaca di Roma avrebbe posto le basi per il trasferimento dei rifiuti in provincia. In contrasto con questa presa di posizione della Raggi, si è posto una parte del M5S rappresentato in seno alla Città metropolitana, presentando una mozione (53/17) per chiedere al consiglio di votare l'assoluta contrarietà all'apertura di nuove discariche o inceneritori in provincia di Roma".

Quello che sostengono i membri di Fratelli d'Italia, insomma, è essenzialmente questo: da una parte Virginia Raggi, per mezzo degli enti preposti di Roma Capitale, avrebbe chiesto ai sindaci della provincia di individuare aree dove realizzare impianti per il trattamento dei rifiuti, dall'altra, però, il gruppo romano nel Movimento 5 Stelle, avrebbe mostrato aperta contrarietà a questa ipotesi, presentando una mozione per impedire, di fatto, la costruzione degli impianti stessi. Un bel caos potenziale, dunque, tutto da verificare. Se non altro perché la dirigente che avrebbe inviato la nota ufficiale per far sì che i sindaci individuassero nuovi impianti, non sarebbe di nomina grillina. Ma " dopo 9 mesi di amministrazione qualcuno avrà anche verificato la bontà delle competenze", dice al Giornale.it, Giancarlo Righini, consigliere regionale del Lazio del partito della Meloni, sottointendendo che un atto di questo tipo non può essere privo di responsabilità politiche ascrivibili alla Raggi.

Arriviamo così alla documentazione, inviataci da Righini stesso, che mostra, appunto, la duplice intenzione politicamente contestata dall'opposizione. Delle due, in definitiva, l'una, ci dicono gli esponenti: o la Raggi ha indirizzato la dirigente nel porre in essere un atto che contraddiceva la volontà della sua stessa maggioranza oppure la maggioranza grillina ha deciso di ribellarsi a Virginia Raggi. A meno che, aggiungiamo noi, la dirigente non sia stata obbligata proceduralmente a dare via all'iter in questione o comunque abbia agito prescindendo dalle intenzioni del sindaco.

Restano agli atti, però: l'invito ai sindaci, da parte di Roma Capitale, di cercare aree dove realizzare siti per il trattamento dei rifiuti e la nota inviata proprio alla Raggi del consigliere delegato Manunta, che rileva per un'assoluta contrarietà all'apertura di nuove discariche ed inceneritori nel territorio provinciale. Non è che, per caso, Virginia Raggi si è contraddetta da sola?

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