Cronache

Viterbo, uccide il compagno di cella per un accendino

Un italiano di 62 anni originario di VIterbo è stato ucciso dal compagno di cella a seguito di una banale lite per la sparizione di un accendino. Inutili i soccorsi e la corsa in ospedale, indagano i carabinieri

Viterbo, uccide il compagno di cella per un accendino

Ucciso dal suo compagno di cella nel carcere Mammagialla di Viterbo al termine di una lite sfociata per un banalissimo accendino. È quanto si apprende dal Messaggero, dove un indiano di 48 anni ha pestato un 62enne di Viterbo (col quale divideva la cella) fino alla morte perché "Il suo accendino era sparito". Quindi l'intervento della polizia penitenziaria, che ha sentito grida e rumori strani provenire proprio da quella cella. Gli stessi agenti hanno prestato i primi soccorso ma purtroppo per l'uomo non c'è stato nulla da fare, nonostante la corsa verso l'ospedale Belcolle è morto poco dopo.

La salma si trova all'interno della camera mortuaria dove l'Autorità Giudiziaria ha già predisposto l'autopsia per capire se effettivamente, come sembra, sia morto a causa delle percosse del 48enne oppure per altre cause. Sul fatto stanno indagando i carabinieri e per ora l'ipotesi prevalente è quella che l'indiano sia andato fuori di testa a causa della scomparsa di un suo accendino; non un accendino di valore ma un semplice accendino di plastica.

Qualche mese fa un altro

html" data-ga4-click-event-target="internal">episodio di violenza si era registrato al Mammagialla: un marocchino era stato pestato da ben 12 persone perché, secondo la vittima, li disturbava con le sue preghiere a voce alta essendo musulmano.

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