Cronache

"Mi hai detto di abortire perché mia figlia è down. Guarda cosa avrei perso"

Ha partorito sua figlia nonostante il medico le avesse consigliato di non farlo perché la bimba che era down. E ora si vendica con questa lettera

"Mi hai detto di abortire perché mia figlia è down. Guarda cosa avrei perso"

Quando ha scoperto che il bambino che portava in grembo aveva la sindrome di down, il medico le ha consigliato di abortire, ma lei ha portato a termine la gravidanza e ora scrive una lettera a chi voleva vedere sua figlia morto.

È stata messa di fronte allo scenario peggiore: una vita difficile, piena di ostacoli e discriminazioni. Ma nonostante gli avvertimenti del medico, Courtney Baker ha deciso lo stesso di mettere al mondo sua figlia con la sindrome di down. E ora, quindici mesi dopo la nascita, ha scritto una lettera al dottore che voleva far morire la sua piccola.

"Sono venuta da te durante il periodo più difficile della mia vita. Ero terrorizzata, ansiosa, nella disperazione più totale. Non sapevo ancora la verità sulla mia bambina, perciò cercavo di saperla da te - si legge nella lettera pubblicata su Facebook dall'associazione Parker Myles-. Invece di supporto e incoraggiamento, mi hai suggerito di abortire. Ti ho detto il suo nome e mi hai chiesto ancora una volta se avessimo capito quanto si sarebbe abbassata la qualità della nostra vita con una figlia con la sindrome di down. Ci hai suggerito di riconsiderare la nostra decisione di portare avanti la gravidanza. Da quella prima visita abbiamo iniziato a temere gli appuntamenti. Il periodo più difficile della mia vita è stato reso quasi invivibile perché tu non mi hai mai detto la verità. La mia bambina era perfetta".

"Non sono arrabbiata. Non sono amareggiata. Sono soltanto triste. Sono triste per il fatto che ti sbagliavi così tanto nel dire che un bambino con la sindrome di down potesse abbassare la qualità della nostra vita. E ho il cuore spezzato al pensiero che tu possa dirlo anche oggi, ad un'altra mamma" - continua la donna.

Courtney Baker conclude la lettera sperando che nessun altra mamma possa passare quello che ha subito lei. "La mia speranza è che anche tu (medico ndr) riesca a vedere la bellezza e l'amore puro in ogni ecografia.

E la mia preghiera è che quando vedrai il prossimo bambino con la sindrome di down dolcemente coccolato nell'utero di sua madre, tu possa guardare quella donna, ricordarti di me e dirle: 'Il tuo bambino è assolutamente perfetto'".

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