Cronache

Il Volo canta a sorpresa in Duomo

Il Volo canta a sorpresa in Duomo

Eccoli lì. Cravatta nera, leggii, gesti appena accennati e la voce che ha conquistato il mondo, da Sanremo al Radio City Music Hall di New York. Visti dal fondo della navata centrale, laggiù tra l'altare e il primo ordine di panche, sembrano ancora più tesi ed emozionati ma compostissimi, modi e visi barba e sapone da bravissimi ragazzi di quanto ammettano appena accendono loro i microfoni: «È un onore essere qui, in un luogo magico».

Magia, sacro, profano, e mondanità. Tre ragazzi - Piero Barone, Ignazio Boschetto e Gianluca Ginoble -, un trio, Il Volo, dodici brani, un concerto unicum, e una serata speciale, per il Duomo, per Milano, per la musica.

Musica pop, in versione lirica mise scure del pubblico, aria già da bianco Natale, sacrale rispetto per il luogo, salottiera voglia di (farsi) vedere, ascoltare, battere il tempo - perché no? - e applaudire.

Benvenuti, in eccitato ma religioso silenzio, dentro il Duomo di Milano, basilica cattedrale cittadina e, per una serata, location blindatissima per un concerto one shot del Volo. L'ha regalato ai propri clienti la banca più milanese di Milano, Mediolanum. Ennio Doris, fondatore-presidente, ha adottato una guglia del Duomo - «Ogni credente ha il dovere di partecipare alla conservazione della propria chiesa, e poi si tratta di un gesto di riconoscenza per ciò che ho avuto dalla città» - il «Soldato» romano che svetta tra le sue guglie, e ieri ha deciso di restituire con gli interessi la fiducia che gli accordano quanti si fidano di lui. Tutti invitati: clienti, family banker, dirigenti, amici, media (presenti tantissimi giornalisti). Insomma il mondo di banca, finanza, impresa («C'è qui l'1% del Pil nazionale», ha fatto notare qualcuno, forse di più). E cosa vuoi di più del trio che è - parole di Ennio Doris - «il nostro orgoglio in Italia e nel mondo»?

Il maestro è Matteo Parmeggiani, l'orchestra la Filarmonia Veneta, e la scaletta ha i più bei brani del repertorio classico, declinazione Natale. Si comincia con Nessun dorma da Turandot, e il primo applauso è persino timido. Poi Oh Holy Night, poi Maria da West Side Story, si scioglie la tensione e si libera la partecipazione dei mille ospiti speciali - il Duomo è ordinatamente pieno -, quindi Smile, Ave Maria Mater Misericordiae, Panis Angelicus, e My Way... Sull'invito è gentilmente segnalato il divieto di effettuare fotografie e riprese video. Tant'è. Come salgono le note dei tre del Volo, si alzano i telefonini. Selfie e laiche preghiere.

La cattedrale ha chiuso come sempre alle 18.30. Poi un'ora di bonifica ambientale per la sicurezza. E quindi per il concerto privato di Mediolanum il trio ha provato per un'ora, non di più. Giusto quanto dura la serata. C'è Astro del Ciel, O Sole mio, naturalmente Grande Amore che conquistò l'Ariston, anno di grazia 2015, e si chiude - in clima di standing ovation - con Adeste Fideles. Anche Milano, qualche volta, è capace di commuoversi.

Dicono che i tre (ex) ragazzi, contattati da Mediolanum, non abbiano minimamente discusso sul cachet, tanto desideravano cantare qui dentro, almeno una volta.

E comunque, un concerto così - peraltro offerto da una banca - non ha prezzo.

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