Cronache

Yara, dissequestrata la casa di Bossetti

Il pm Ruggeri ha tolto i sigilli dall'abitazione del muratore. Lui: "Potevano anche smontarla"

Yara, dissequestrata la casa di Bossetti

Dalla sua cella del carcere di Bergamo Massimo Giuseppe Bossetti continua a professare la propria innocenza. Intanto gli inquirenti vanno avanti e setacciano ogni minimo dettaglio che possa essere utile per lo sviluppo delle indagini sulla morte della piccola Yara Gambirasio. Il pm Letizia Ruggeri, titolare dell'inchiesta, ha revocato il sequestro della casa del muratore di Mapello, che nei giorni scorsi è stata controllata a 360 gradi dagli esperti della Scientifica. I reperti portati via per essere analizzati sono una trentina. Oggetti di vario genere: dalle foto del matrimonio (contenute in un dvd) alle fatture dell'impresa di Bossetti, un paio di scarponi da lavoro, un biglietto di San Valentino scritto alla moglie. E anche alcune figurine dei suoi bambini.

Gli inquirenti scavano nella vita privata dell'uomo, tentando di capire se vi sia qualche piccola omissione, qualche micro dettaglio nascosto in grado di far vacillare la sua versione, incentrata sull'uomo tutto "lavoro e famiglia". Se dovesse venir fuori che Bossetti aveva una "doppia vita", che frequentava locali e persone di nascosto dalla moglie, non vorrebbe dire che è lui il mostro. Ma si aprirebbe, comunque, uno spiraglio interessante nell'indagine. Da approfondire ulteriormente scandando ancora, alla ricerca di nuove incongruenze e verità nascoste. Per ora, però, l'unico elemento certo in mano agli inquirenti è il Dna del muratore trovato sugli slipo e sui leggins di Yara. E una traccia telefonica che proverebbe la presenza di Bossetti in una certa zona nell'ora della sparizione della ragazzina. Ma lui ha sempre detto: passavo di lì ogni giorno...

"Possono smontare tutta la casa, non ho niente da nascondere", ha detto Bossetti ai suoi avvocati, mostrando una certa sicurezza. Lo stesso aveva detto quando, subito dopo l'arresto, gli erano stati sequestrati computer e telefonini. La mamma di Bossetti, Ester Arzuffi, ha il permesso di andare a trovare il figlio in carcere ma non è ancora andata. Che non voglia rispondere all'inevitabile domanda del figlio (mio padre è davvero Guerinoni?). Intanto il muratore ha chiesto e ottenuto che l'uomo che l'ha cresciuto, Giovanni Bossetti (per la legge suo padre, per il Dna no) possa andare a fargli visita in carcere.

Se le condizioni di salute dell'anziano dovessero migliorare l'incontro potrebbe avvenire presto.

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