Cronache

Yara, due coltelli di Bossetti all'esame degli inquirenti. Nessuna istanza di scarcerazione

I Ris di Parma si stanno concentrando su due coltellini trovati fra gli attrezzi di Bossetti. I legali non presentano istanza di scarcerazione: "Strategia difensiva"

Si cercano le prove per inchiodare Massimo Giuseppe Bossetti. Dopo gli esami del Dna e le analisi dei pc del muratore, adesso gli inquirenti hanno posto l'attenzione su due coltellini. Due lame sospette che fanno parte degli attrezzi del sospettato dell'omicidio di Yara Gambirasio e sulle quali si sta concentrando il Ris di Parma. Si tratta di due coltellini piuttosto corti che - come scrive il Corriere della Sera - potrebbero corrispondere alle dimensioni indicate dall’anatomopatologa Cristina Cattaneo e messe nero su bianco dal gip Ezia Maccora nella sua ordinanza: uno spessore minimo di 0,2 millimetri e una lunghezza di almeno due centimetri. Il cadavere di Yara presentava "almeno otto lesioni da taglio e una da punta e taglio, al collo, ai polsi, al torace, al dorso e alla gamba destra, senza presenti lesioni tipicamente da difesa", secondo l'analisi del corpo della giovane di Brembate.

Adesso toccherà accertare se uno di quei coltellini sia l'arma del delitto. Difficile comunque trovare tracce biologiche utili dal momento che sono passati più di tre anni e sette mesi dall’omicidio. Intanto, mentre gli inquirenti continuano a cercare prove scientifiche, i legali di Bossetti hanno deciso di non presentare istanza di scarcerazione al tribunale di riesame "per una strategia difensiva". "Abbiamo scelto di non prendere alcuna scorciatoia ma di dimostrare in dibattimento quelle che sono le spiegazioni alternative date dal nostro assistito. Pur in presenza di un quadro probatorio che sembra portare la sua firma, noi crediamo all'innocenza di Bossetti e cercheremo di dimostrarla in un dibattimento",

538em;">hanno spiegato i legali di Bossetti.

Commenti