Cronache

Yara, i legali di Bossetti chiedono i domiciliari in comunità e lui scrive alla moglie

In una lettera alla moglie il muratore di Mapello parla dei tradimenti di Marita: "Devo farlo per i bambini"

Yara, i legali di Bossetti chiedono i domiciliari in comunità e lui scrive alla moglie

Mentre è ancora giallo sul tentativo di suicidio da parte di Massimo Bossetti, i suoi legali, secondo quanto racconta il Giorno, hanno già le carte pronte per farlo uscire dal carcere. Secondo gli avvocati Claudio Salvagni e Paolo Camporini, Bossetti è "un detenuto a rischio. Deve lasciare il carcere ed essere trasferito in una comunità terapeutica". Con questa motivazione i legali hanno chiesto alla Corte d'Assise di Bergamo che vengano concessi al presunto assassino di Yara Gambirasio gli arresti domiciliari in una comunità di Bergamo che, secondo indiscrezioni, avrebbe già dato la propria disponibilità per accoglierlo. A quanto pare, dopo la richiesta dei legali, sarà la Corte a decidere dopo aver ascoltato il parere del pm Letizia Ruggieri che segue l'inchiesta e il processo. Gli avvocati di Bossetti insistono sul profilo psicologoico debole del loro assistito: "Vogliamo essere tranquilli con la nostra coscienza, viste la delicatezza del momento che sta vivendo Bossetti e lafragilità del suo attuale stato psicologico". E ancora: "E' una persona in gravissima sofferenza psichica. L'ho visto provatissimo, affranto. C'è il rischio che reiteri il suo gesto. Mi ha raccontato che già dall'inizio della detenzione si era munito di lacci e altro".

Intanto Bossetti scrive una lettera dal carcere e parla della moglie e dei suoi figli: "Rifiuto, da parte mia, di poter giudicare mia moglie come comporterebbe nelle dolorose conseguenze. I nostri amati figli porterebbero con loro l’abbandono totale e io questo non lo permetterò. Sarò in grado di sopportare, di perdonare anche questa mia grandissima sofferenza. Perchè i figli non si possono abbandonare, anche col pensiero di essere stati tremendamente traditi. Loro non ne hanno colpa e hanno già
sofferto e soffrono tuttora, in continuazione, per la mancanza della loro amata figura paterna.

Non vogliono e non devono più subire perchè non c’entrano assolutamente niente".

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