Cronache

Lo youtuber trans sale in cattedra: ma la preside cancella l'incontro

Al liceo Isacco Newton di Roma è polemica per l'incontro, poi annullato, con uno youtuber e attivista LGBT sulla "accettazione trans". E il Gay Center accusa la preside di "omo-transfobia"

Lo youtuber trans sale in cattedra: ma la preside cancella l'incontro

È polemica al liceo Isacco Newton di Roma per un incontro, poi misteriosamente cancellato, sulla “accettazione trans”. Protagonista doveva essere lo youtuber Richard Thunder.

Ventun’anni, ai follower - 7.689 quelli iscritti al suo canale Youtube - si presenta come un “giovane ragazzo transgender FtM”. Che tradotto significa “transessuale da femmina a maschio”. Questo “attivista LGBTQIA+, antisessista e appassionato di tutto quello che è il Giappone”, avrebbe dovuto aiutare i ragazzi del liceo del quartiere Esquilino a “comprendere la comunità arcobaleno” e “le varie sfumature presenti all'interno di essa”.

Ma l’incontro è stato annullato dalla stessa preside del liceo romano, Ivana Uras, dopo essere stata contattata dai cronisti del quotidiano il Tempo, che le chiedevano informazioni in più sul dibattito. Il corso sulla “accettazione trans”, secondo le dichiarazioni rilasciate dalla dirigente scolastica al quotidiano di Piazza Colonna, sarebbe stato proposto dagli studenti ed inserito di conseguenza nel programma della settimana di didattica flessibile. Non tutti però sono obbligati a partecipare, chiarisce. Per chi non è d’accordo, basta semplicemente evitare di iscriversi, ha tagliato corto. E comunque, intervistata dal Tempo, ci tiene a precisare che non sarebbe stato “un incontro sul mondo trans” ma “un invito a riflettere sul percorso di una vita difficile”, condita di esperienze negative come quella della “droga e del carcere”.

Dalla pagina Facebook dell’associazione Azione Trans, però, la giovane star del web già minaccia querele. “Personalmente non ho mai fatto uso di droghe, non ho precedenti penali e non sono mai stato in carcere”, precisa Richard Thunder ribadendo come, al contrario, fosse stato invitato proprio in qualità di “blogger trans.” E ad insorgere è pure il Gay Center di Roma che accusa la preside di “omo-transfobia” e pretende le pubbliche scuse della dirigente scolastica.

“Non si può precludere agli studenti una possibilità di confronto su temi che aprono al contrasto delle discriminazioni e del bullismo”, ha dichiarato il presidente Fabrizio Marrazzo, che si è reso disponibile ad ospitare “l’incontro con Richard Bourelly e gli studenti del Newton” nella sede romana dell’organizzazione.

Commenti