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La Crypta ingentilisce l'Aglianico

I l Vinitaly, a cui abbiamo dedicato alcuni intensi giorni qualche settimana fa, è un'esperienza totalizzante, vivificata ogni tanto da qualche piccola grande scoperta. una l'abbiamo fatta nel padiglione irpino ed è la cantina Crypta Castagnara dell'azienda agricola Sergio Spiniello, che coltiva direttamente una quindicina di ettari tra Grottolella e Ariano Irpino, in un territorio particolarmente vocato per la produzione di uve a bacca bianca per la produzione di Greco di Tufo e Fiano di Avellino, mentre acquista l'uva Aglianico per il rosso Taurasi nelle vicine Montemarano e Castelfranci.

Due i vini che abbiamo assaggiato a Verona, entrambe delle novità. Una non poteva che essere un rosato, tipologia di gran moda ma su cui ora i produttori investono anche in termini di pensiero e qualità: si tratta del Creta Rosa, frutta della vinificazione in bianco di uve Merlot (per un terzo) e Aglianico (per due terzi). È piacevole e tutt'altro che banale, se ne fanno 3500 bottiglie che il pubblico può acquistare a 7,50 euro (cent più, cent meno). L'altro vino è il vanto aziendale, il Cretazzone 2015, un Campania Aglianico Igt che rappresenta la sfida 8diremmo riuscita) di realizzare un Aglianico non spigoloso bensì elegante e suadente. il risultato è ottenuto grazie all'appassimento di parte delle uve.

Un vino trionfale, anche se dal prezzo impegnativo, circa 35 euro al pubblico.

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