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Cucchi, testimone al gip: "Sentii calci e pianti"

Il gambiano nell'incidente probatorio davanti al gip Fiasconaro: "Ho visto Stefano trascinato in cella. Poi quei rumori". Il pm: "Ribadito quanto già detto". Le difese: "Non ha visto nulla"

Cucchi, testimone al gip: "Sentii calci e pianti"

Roma - Non avrebbe visto il pestaggio, ma notato il trascinamento di Stefano Cucchi in cella. Davanti al gip Luciano Fiasconaro racconta la sua verità il testimone detenuto, S.Y., originario del Gambia. Il magistrato oggi lo ha sentito per circa due ore tramite incidente probatorio. Il gambiano ha dichiarato di aver sentito cadere in terra una persona, poi il rumore di calci, quindi un vociare delle guardie penitenziarie e il pianto di Stefano per il dolore. Il tutto sarebbe durato meno di un minuto.

L'agente riconosciuto L’unica persona "con la divisa blu", tra quelle che si trovavano nel corridoio delle celle di sicurezza, che il testimone sostiene di poter riconoscere, per averla notata attraverso lo spioncino, è l’agente che ha chiuso la cella di Cucchi, un agente definito "buono" perché gli aveva offerto il caffé e una sigaretta, e del quale non è in grado di dire se ha partecipato al pestaggio. Il cittadino del Gambia, detenuto per detenzione di droga, ha inoltre escluso la presenza di carabinieri. Cucchi - ha quindi aggiunto - si lamentava per i dolori, in particolare gli faceva male un ginocchio.

Accusa e difesa Contrastanti i pareri delle parti al termine dell’incidente probatorio. Il pm Vincenzo Barba ha dichiarato che il testimone "nella buona sostanza ha ribadito ciò che aveva già dichiarato in precedenza". Secondo l’avvocato Diego Perugini, difensore di Nicola Minichini, uno dei tre agenti di polizia penitenziaria indagati, S.Y. "non ha visto nulla, ha solo sentito rumori che deduce essere state botte. Il punto rilevante è che non ha visto". Per Gaetano Scalise, difensore di Aldo Fierro, uno dei medici indagati, "quella che doveva essere la prova regina si è tramutata in una versione contraddittoria e frammentaria". L’avvocato della famiglia Cucchi, Fabio Anselmo, ha voluto ribadire che dalla prima versione di S.Y.

non era assolutamente emerso che Stefano avesse ingerito ovuli contenenti droga.

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